Le lettere di Etty: il dramma della Shoa secondo Andrea Chiodi

In occasione della Giornata della Memoria, gli studenti hanno assistito allo spettacolo del regista varesino. Una piece nata dalle lettere di una deportata ad Auschwitz

Etty HillesumSono tante le scuole varesine che si sono ritrovate al teatro Apollonio di Varese per la messa in scena dello spettacolo in ricordo della Shoà ideato da Andrea Chiodi. «Un debutto di tre anni fa – come ci ha spiegato Chiodi -, un’opera che nasce dalla commozione scaturita dalla lettura dei diari (conservati nel museo ebraico di Amsterdam) e delle lettere di Etty, una ragazza ebrea deportata ad Auschwitz».

Uno spettacolo che per Andrea Chiodi rappresenta un coinvolgimento anche personale dovuto all’origine ebraica di parte della sua famiglia.«Grazie all’amicizia con Marina Corradi, che di tutto questo ne ha fatto una riduzione adatta al teatro, e la collaborazione dell’attrice Angela Demattè, nasce Etty Hillesum, cercando un tetto a Dio”», lo spettacolo presentato questa mattina agli studenti. Il titolo ci proietta dritti all’interno della vicenda: si tratta infatti una frase di Etty nel campo di concentramento. «Il male non è perciò una punizione di Dio, concezione ebraica, ma l’errore sta nell’uomo, contaminato dal peccato – spiega Chiodi- non vogliamo solo raccontare la storia ma, sottolineando l’umanità del personaggio, guardare la vicenda attraverso lo sguardo di una giovane ebrea».

Andrea ChiodiBenché lo spettacolo non fosse stato progettato solo per un pubblico scolastico, ha riscosso molto interesse da parte degli studenti, in particolare le ragazze, catturate dalla figura di Etty. La sceneggiatura, dopo varie modifiche e ricerche (la compagnia teatrale è stata ad Amsterdam, città di Etty), è rimasta volutamente semplice (una sola sedia), in modo da trasmettere solitudine ed esaltare la centralità della protagonista. Colto dalla domanda sul senso dell’opera nel mondo “scuola” Andrea Chiodi ribadisce l’importanza del ricordo e dell’educazione, specie in questo momento: «bisogna risvegliare la società e sviluppare cultura, l’Italia possiede un grandissimo patrimonio artistico, e i ragazzi non ne sono quasi a conoscenza».

L’incontro, insieme ad altri appuntamenti sulla stessa tematica, è stato presentato da Villa Recalcati, insieme al comune di Varese, l’ufficio scolastico Territoriale, la consulta studentesca con il patrocinio della Prefettura e dell’Anpi (rappresentato in conferenza stampa dal partigiano Luigi Grossi, testimone dell’epoca nazista).

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Pubblicato il 26 Gennaio 2012
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