GlobeGround, la protesta continua: “Cgil, Cisl e Uil non ci rappresentano”

Saranno solo 16 (forse 18) i lavoratori che verranno riassorbiti da Sea handling. Paura tra i 100 dipendenti che hanno protestato anche questa mattina, perchè venga rispettata la clausola sociale del contratto

I lavoratori del Globe Ground sono in lotta per salvare il loro posto di lavoro e quello di molti altri lavoratori di Malpensa che potrebbero perderlo per lo stesso motivo. I dipendenti della società che una volta gestiva l’handling per conto della compagnia aerea tedesca si sono ritrovati questa mattina ancora una volta a protestare e a far sentire la loro voce perchè la clausola sociale del contratto nazionale di lavoro del settore venga applicata. Renzo Canavesi, del sindacato Cub trasporti, la mostra come un cimelio al quale nessuno in Sea vuole fare più caso e, così sembra, anche tra i sindacati confederali Cgil Cisl Uil che l’accordo con Sea l’hanno firmato pur avendo contro tutti i 110 lavoratori coinvolti (Sea ha ribadito l’impossibilità di farsi carico dei lavoratori, avendo in carico già la sua forza lavoro).

Secondo quanto riporta Canavesi solo 16, ma secondo una recente revisione dell’accordo 18,

lavoratori sarebbero riassorbiti dal passaggio dell’handling di Lufthansa a Sea handling mentre per gli altri si aprirebbe una finestra della durata di due anni nei quali percepirebbero la cassa integrazione. La clausola sociale, alla quale si appellano i lavoratori, prevede che quando un settore passa da un gestore ad un altro i lavoratori debbano essere riassorbiti dal nuovo operatore, in questo caso SeaH. La lotta continua e questa mattina una delegazione di lavoratori ha incontrato i vertici della società aeroportuale. Secondo Francesca, impiegata nell’handling da molti anni, «società e sindacati hanno deciso di far fuori il personale non allineato ad una certa idea politica – spiega – io sarei una di quelle che, nonostante l’esperienza maturata e le capacità, deve essere fatta fuori per evitare che si disturbi il manovratore». Il problema di fondo, infine, è proprio il pericolo che si crei un precedente nella non applicazione della clausola sociale del contratto nazionale per poi estenderla a tutto il settore, non solo a Malpensa.

Ecco quanto dichiarato dal sindacalista Renzo Canavesi a seguito dell’incontro avuto con i vertici SeaH: «All’incontro, oltre a rimarcare le divergenze di posizione tra i vertici Sea ed i lavoratori, è emersa l’ennesima novità che dimostra lo stato confusionario che regna in Sea e tra le segreterie di Cgil-Cisl-Uil – dice Canavesi –  Crespi ha comunicato che l’accordo non è stato siglato il 27 gennaio, come riportato nelle lettere Sea di assunzione, ma il 31/1 e con un’aggiunta di quattro nuove assunzioni (a part-time di 4 ore), due previste per il 1° gennaio 2013 e due per il 1° gennaio 2014. A fronte della richiesta dei lavoratori di avere una copia dell’accordo, Sea si è rifiutata di consegnarlo, limitandosi alla lettura di una bozza non siglata in loro possesso».  

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Pubblicato il 09 Febbraio 2012
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