Il cardinale Scola a difesa della famiglia e contro l’aborto

Nella “giornata per la vita” il cardinale di Milano ricorda ai giovani l’importanza della famiglia che passa anche attraverso la lotta all’aborto

“Giovani aperti alla vita” è il titolo della “Giornata per la vita” che oggi 5 febbraio la Chiesa italiana celebra. E l’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha trattato anche questo tema con i 150 giovani volontari che stanno seguendo un percorso di formazione per divenire “team leader” dell’organizzazione del VII Incontro mondiale della famiglie che si terrà a Milano dal 29 maggio al 3 giugno prossimi.
«La Giornata della vita ci riporta inesorabilmente alla famiglia» ha spiegato il cardinale Scola rivolgendosi «in modo particolare ai giovani» chiedendo loro di educarsi «al senso della famiglia e alla bellezza della vita che nasce dalla famiglia». Secondo il Cardinale, solo se i giovani si educheranno alla famiglia «il profondo gelo demografico in cui è scivolato il nostro paese è molto profondo ed avrà ripercussioni anche sul piano sociale non indifferenti». Un riscatto che non è il recupero statico e passivo di un valore astratto «ma è la convinzione precisa da parte della Chiesa del fatto che la famiglia è una risorsa prioritaria e decisiva».
E la famiglia è compiuta solo la dove si vive in pienezza e in verità l’apertura alla vita. Tra le questioni più importanti in gioco celebrando questa giornata c’è il tema dell’aborto. “La proposta di rispettare la vita dal concepimento fino al suo termine naturale – ha proseguito l’Arcivescovo di Milano – è profondamente corrispondente a ciò che l’uomo si porta nel cuore. Non solo i cristiani ma tutti quanti hanno un senso adeguato dell’umano e dell’umana convivenza devono veramente andare fino in fondo e riconoscere la gravissima piaga e la ferita violenta che l’aborto porta all’umanità».
«Bisogna fare di tutto -continua Scola- per sconfiggere questa piaga perché è un male in sé ed è un male oggettivo». Difendere la vita significa farsi carico di tutte le situazioni in cui essa è minacciata. Per questo l’Arcivescovo ha infine ricordato «la terribile piaga delle violenze nei confronti delle donne contro le quali dobbiamo reagire con forte energia e la nostra fatica nel venire incontro ai nostri fratelli senza fissa dimora che in giornate fredde e dure come queste vanno incontro alla morte».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Febbraio 2012
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