L’innovazione si puo’ imparare
"Venti dell'innovazione" è un ciclo di incontri a cadenza mensile promossi dalla Camera di Commercio. Esperti, imprenditori e lavoratori esplorano i percorsi che creano sviluppo
Se un ente come la Camera di Commercio di Varese organizza un incontro dove la colonna sonora di sottofondo è quella del film di “Blade runner”, gli imprenditori vengono chiamati visionauti, lo slogan è quello di un fisico teorico, esperto di stringhe- non quelle delle scarpe – che risponde al nome di Mikio Kaku e il tutto viene twittato in tempo reale, allora vuol dire che siamo ad una svolta.
"I venti dell’innovazione" non sono solo una questione di forme e di parole. Nella Sala Andrea delle Ville Ponti è circolata molta sostanza, tanto che quelli che hanno resistito per tutte le 4 ore dell’incontro, alla fine avevano un’aria stanca ma molto soddisfatta.
Se l’intervento sulle aggregazioni di impresa, tenuto da Ludovico Monforte dell’Ufficio di Bruxelles di Unioncamere Lombardia, è stato interessante per la serie di dati forniti («il 90 per cento delle imprese europee ha meno di 90 dipendenti… la maggioranza dei cluster sono nati tra il 2007 e il 2009 . Il 42% ha un fatturato inferiore ai 500 mila euro e il 72 % campa di finanziamenti locali») e quello sul contratto di Rete, tenuto dall’avvocato Franco Casarano, ha fatto molta chiarezza su questa nuova tipologia contrattuale, il vero piatto succulento della giornata sono state le testimonianze.
La storia di Mech-Net, una delle prime reti di imprese nate sul territorio per iniziativa della stessa Camera di Commercio e delle associazioni datoriali, è un esempio di innovazione concreta. «La rete di imprese sceglie la prospettiva del noi. Noi facciamo innovazione e qualità» hanno sottolineato Paolo Rolandi, Marco Scaltritti e Marco Benetazzo. Sfidante anche il caso proposto da Mauro Colombo, direttore di Confartigianato Varese, che ha presentato l’aggregazione delle 14 società di servizi lombarde legate alle associazioni artigiane provinciali.
C’era anche “la meglio gioventù” alle Ville Ponti. Giovani ricercatori e imprenditori di quarta generazione che hanno spiegato meglio di qualsiasi professore e il significato di innovazione. Luca Donelli (Donelli Alexo), Mara Volpato (Energy cluster), Stefano Ierace (Consorzio Intellimech) e il docente Samuele Astuti (Liuc- Lab#Id progetto Elios) hanno dato ai presenti un messaggio importante: l’innovazione spesso segue percorsi percorsi apparentemente vecchi ma efficaci, come prendere in mano una valigia e partire per esplorare mercati sconosciuti.
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