Milano vende altre quote di Sea? “Ascolti anche i nostri Comuni”
Palazzo Marino pensa alla cessione di nuove quote della società di gestione. Tra pochi giorni è previsto l'incontro dei sindaci dei Comuni intorno allo scalo
Sea sempre più in mano ai privati? Il dibattito sulla cessione di quote pubbliche al Fondo Gamberale è ormai acceso, non riguarda più solo il Comune di Milano e i sindacati (che hanno annunciato lo sciopero di 4 ore per il 27 marzo, con presidio davanti a Palazzo Marino lunedì 12 marzo dalle ore
uno dei maggiori azionisti, mentre la provincia di Varese è marginale nella configurazione societaria. Ma è altrettanto vero che il primo disagio lo viviamo noi, i nostri comuni vicini all’aeroporto, e non solo, e i nostri cittadini. Basti pensare alle rotte di decollo, quelle più fastidiose, che sono totalmente sul nostro territorio». Per questo arriva la pacata richiesta «sugli eventuali atteggiamenti futuri, su più o meno dismissioni» perché si tengano in considerazione «i disagi ambientali e sociali che comporta avere sul nostro territorio una struttura importante come Malpensa».
Più duro e meno diplomatico è, a questo giro, il rappresentante dei Comuni intorno all’aeroporto: «Ci trattano come una colonia» ha detto Claudio Montagnoli, sindaco del piccolo Comune di Arsago Seprio e presidente di turno del Cuv, il consorzio degli enti locali. Montagnoli punta il dito sui disagi ambientali – l’inquinamento e il rumore degli aerei, ma anche il traffico stradale – e sul delicato equilibrio con il tema occupazionale: «Il primo problema rimane quello ambientale, ma anche il lavoro: di certo non si può barattare la salute. Ma bisogna fare una riflessione generale anche sui numeri, sull’hub che ormai non esiste più. Bisogna ragionare sulle opere che servono, ragionarne però anche con i Comuni».
Sono le osservazioni che i sindaci della zona vorrebbero fare con Palazzo Marino, nell’incontro che – dopo una lunga pausa dal’ultimo appuntamento ad ottobre – dovrebbe esserci giovedì 15 o martedì 20 marzo. Da questo punto di vista, Tabacci ha messo sul piatto varie ipotesi, che dovrebbero interessare anche la provincia di Varese. L’assessore al bilancio di Milano ha parlato di una possibile «grande holding dei cieli nel nord» che coinvolga più scali, almeno quelli piemontesi e lombardi. Così ad esempio Tabacci si chiede se «servirà una terza pista a Malpensa o si potrà ragionare su un rafforzamento del trasporto commerciale all’aeroporto di Brescia», quel Montichiari oggi abbandonato dal punto di vista del settore passeggeri.
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