Rocco Papaleo riempie l’Arcimboldi di foche
Il cantante e attore Ha riempito il pur grande teatro milanese e si è fatto abbracciare da tutti i vecchi e nuovi fans, con un vero concerto da chansonnier
Ha riempito il pur grande teatro Arcimboldi di Milano, e si è fatto abbracciare da tutti i vecchi e nuovi fans: quelli che l’hanno conosciuto con Sanremo 2012, quelli che hanno visto "Basilicata coast to Coast", il suo primo film, e quelli che conoscono Rocco Papaleo da anni, soprattutto nella sua veste di attore. Papaleo, si è scoperto invece chiaramente nella serata di sabato, è invece molto più cantante di quanto il grande pubblico sapesse.
E lui ci provò pure, nel 2011, a presentarsi al festival di Sanremo: Morandi però lo scartò, scegliendolo come partner nella conduzione – chissà se come contentino – l’anno dopo. Così, l’animo di autore musicale si è potuto vedere all’Arcimboldi, dove non si è esibito un attore che recita con l’orchestra, ma si è visto un vero e proprio concerto tenuto da un vero chansonnier, una specie di piccolo Paolo Conte meridionale orgoglioso di esserlo: un autore dall’italiano raffinato ma dalle storie saldamente attaccate alla quotidianità più semplice e tradizionali. Magari, con maggior gusto di strappare la risata al pubblico ("Far ridere è un privilegio – ha ammesso – ed è un onore avere sentito le vostre risate stasera"), ma la stessa dose di poesia.
Quotidiano e sofisticato, "parolacciaro" ma sensibile, ha raccontato piccole storie da non perdere, come quella del "pane e frittata di mia madre". E ha fatto cantare tutta la platea, dirigendo con gran piglio l’improvvisato coro. Ha ricordato con lievità e affetto Lucio Dalla, che lui aveva conosciuto sul palco ligure pochi giorni prima. E, alla fine, ha fatto fare a tutti "la foca", come è successo a Sanremo persino alle autorità televisive in prima fila. Non è stato difficile, anche in questo caso, stargli dietro. Perché una cosa di sicuro traspare dall’artista lucano un po’ autore e un po’ regista, un po’ musico e un po’ attore: ama il suo pubblico e lo stima immensamente, di una stima, soprattutto dal vivo, ricambiata.
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