Stasi: “Sull’articolo 18 siamo meravigliati dalle parti sociali locali”
La Cgil ha proclamato 16 ore di sciopero di cui 8 necessarie a spiegare ai lavoratori il contenuto della Riforma del mercato del lavoro
Franco Stasi , segretario provinciale della Cgil, è a dir poco contrariato. L’attacco all’articolo 18 e l’isolamento della Cgil nella partita con il governo Monti, gli hanno fatto abbandonare la via diplomatica anche nei confronti dei colleghi di Cisl e Uil. «Nonostante l’ampio consenso che abbiamo ottenuto nelle ultime elezioni RSU– dice Stasi – nei settori del pubblico impiego e nella scuola, ci sentiamo emarginati nella trattativa che si svolge a Roma per riformare il mercato del lavoro. Noi non siamo a priori contrari alla riforma. Abbiamo posizioni diversificate a seconda dei punti che si toccano. Il nostro giudizio è sicuramente negativo circa l’articolo 18. In questo momento così delicato non si possono abbassare le garanzie di tutela dei lavoratori. Non si può abolire questo diritto fondamentale dei lavoratori sancito dallo Statuto del 1970. Siamo, poi, contrari alla riforma della mobilità, degli ammortizzatori sociali. Non si sta discutendo per nulla dei lavoratori “esodati” ( lavoratori usciti dal mercato del lavoro come prepensionati e rimasti senza stipendio e senza pensione per la riforma Fornero). Però siamo consapevoli che ci siano degli spunti positivi come gli incentivi per i contratti a termine, l’abolizione totale delle dimissioni in bianco. A livello nazionale, avevamo costruito un percorso unitario con gli altri sindacati e ci siamo scoperti, a un certo punto, isolati nel contrastare questa trattativa che viene condotta in tempi strettissimi perché il premier Monti deve andare in Asia. Non ci piace essere definiti il “signor no” ma sui diritti non possiamo transigere soprattutto in un momento delicato come questo. Non si può lasciare al datore di lavoro il diritto di licenziare: è una questione che va gestita da un giudice».«Siamo, inoltre, meravigliati – conclude il segretario provinciale della Cgil -dalle reazioni delle parti sociali a livello locale: non possiamo assistere a commenti di grande entusiasmo sapendo che un domani potremmo ritrovarci a trattare senza avere garanzie: sia ben chiaro che noi non lasceremo mai senza tutele i lavoratori. Lancio un appello a tutte le associazioni. Varese è una realtà importante, potremmo iniziare a fare lobby per cambiare questa situazione. Chiediamo maggior coraggio a tutti gli imprenditori per fare una battaglia trasversale».
La Cgil ha proclamato 16 ore di sciopero di cui 8 necessarie a spiegare ai lavoratori il contenuto della Riforma del mercato del lavoro.
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