Un anno fa il terremoto. “Fermiamoci per ricordare”
Erica, lettrice di Varesenews in Estremo oriente per lavoro, fu le prime italiane a testimoniare del terremoto in corso in Giappone. Oggi, a un anno dal sisma che sconvolse il paese, il suo ricordo
Sono le otto di mattina dell’11 marzo, oggi pomeriggio ricorre l’anniversario del grande terremoto del Tohoku.
Mano a mano che la data si avvicinava mi sono chiesta nei giorni passati come affrontare questa giornata. I sentimenti sono misti e contrastanti.
L’opera di ricorstruzione procede a ritmo serrato – un esempio per tanti altri paesi, Italia in testa -, anche se mai abbastanza velocemente per tutti coloro che sono ancora costretti a vivere in prefabbricati o in rifugi lontani dal loro paese natale. Nella maggior parte del Paese la vita procede ormai sui binari della routine quotidiana, ma personalmente percepisco ancora in sottofondo lo shock di quell’esperienza, e la preoccupazione – nemmeno troppo sottile – per il possibile ripetersi di un sisma così violento e per la situazione ancora instabile della centrale nucleare di Fukushima.
Dall’altro lato, c’è un senso di profonda gratitudine per ogni giorno che viene, per i progetti che si possono portare avanti e per la forza che tutti hanno saputo dimostrare nel fare quadrato per superare un momento molto difficile.
Oggi dovremmo tutti cogliere l’occasione per fermarci e guardare indietro a questo anno intenso e difficile, per non dimenticare, per imparare e per poter poi tornare ad avanzare verso un domani – si spera – più sereno, ottimista e sicuro.
Tutti gli articoli di Erica Borile sul terremoto del Giappone
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