5 stelle: “Candidati al parlamento? Faremo la radiografia web”
Un recente sondaggio li accredita come seconda forza politica. Chi deciderà le candidature al prossimo parlamento e con quali metodi? Lo abbiamo chiesto ai rappresentanti sul territorio
Il Movimento 5 stelle è diventato il protagonista di una rivoluzione politica. Se oggi si andasse a votare, secondo un sondaggio diffuso da Ballarò martedì sera sarebbe il secondo partito con il 18% dei voti. Il movimento tuttavia è giovane. Chi deciderà le candidature al prossimo parlamento? Esiste una struttura, uno statuto, delle procedure democratiche? Lo abbiamo chiesto ai rappresentanti sul territorio del movimento di Beppe Grillo.
Francesco Cammarata (a sin. nella foto) è consigliere comunale del Movimento 5 stelle di Varese da un anno. Nelle sue mozioni si è impegnato soprattutto sulla questione del risparmio energetico, della democrazia digitale e dei taglio dei costi della politica, presentando ad esempio una mozione sul taglio del 50% del gettone di presenza. In consiglio e in commissione è quasi sempre presente ma oggi non ha accettato di rispondere oggi alle nostre domande perché era di fretta, rimandandoci a un’altra occasione. Non c’è un portavoce fisso del movimento a Varese e così abbiamo provato a chiedere al collega di Cammarata al consiglio comunale di Busto Arsizio, Giampaolo Sablich (foto in basso): «Il sondaggio che ci dà al 18% non cambia niente nel movimento – spiega – certamente dovremo organizzarci meglio ma la crescita continua delle adesioni è evidente. Stiamo aiutando a nascere i gruppi 5 Stelle a Gallarate dove ci sono 30 persone che vogliono impegnarsi, Ferno, Samarate, Cardano al Campo» – insomma un movimento in continua ascesa che accende l’interesse di cittadini che vogliono fare politica ma non nei tradizionali partiti.
Sablich e i grillini sono già stati avvisati da qualcuno della Lega Nord: «Qualche amico tra di loro ci ha rappresentato il rischio che si corre quando c’è una crescita così tumultuosa e ci ha fatto l’esempio della Lega Nord degli anni ’90 che alcuni utilizzarono come partito da cavalcavare per ottenere fette di potere». Siccome nessun partito o movimento è immune da questo tipo di rischio il 5 Stelle dovrà trovare un modo per evitarlo o ridurlo al minimo: «Oltre ai requisiti classici (fedina penale pulita, non più di un mandato in politica, nessuna tessera di partito) i candidati che vorranno presentarsi alle politiche dovranno sottoporsi alla radiografia del web con delle primarie interne che selezioneranno i candidati migliori. Servirà una piattaforma on-line creata apposta». Secondo Sablich sarà lo stesso popolo della rete a fare la scrematura.
Stefano Castiglia è stata la vera sorpresa delle elezioni comunali a Tradate, arrivando a raccolgiere l’8 per cento dei consensi e conquiestando un posto come consigliere comunale del Movimento 5 Stelle. Anche lui evidenzia che «Abbiamo ricevuto maggiori commenti, indicazioni e suggerimenti sulla nostra "rete virtuale", maggiori contatti di persone interessate a partecipare alle nostre riunioni settimanali, ma soprattutto si sono aggiunti alcuni nuovi elementi al gruppo, che già prima ci seguivano (da osservatori) e adesso vogliono entrare attivamente – racconta soddisfatto del risultato -. Una maggiore attenzione, dunque, anche a Tradate, dove cercheremo di arricchire il gruppo di persone motivate e capaci di portare ancor più proposte, competenze ed entusiasmo di quanto non siamo già riusciti a fare finora. Fra qualche mese potremo dire di più. Ora, però, vogliamo concentrarci sul lavoro che ci aspetta in consiglio comunale, perchè vogliamo farci trovare pronti e preparati al nostro compito».
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