Approvato il bilancio: Imu al 4,8, sale l’Irpef, scende la Tarsu
Tagli e contenimento della spesa sono i due imperativi di un bilancio di previsione che aumenta solo la spesa sociale
Sono tempi di crisi per tutti. Anche per i Comuni, persino quelli virtuosi, chiamati a stilare un bilancio di previsione praticamente senza risorse. Nei giorni scorsi, a Gavirate si è dibattuto in consiglio un bilancio di grande contenimento, con la spesa corrente tagliata del 5% e senza progetti di sviluppo o infrastrutturali: « Dal 2010 a oggi – commenta il sindaco Felice Paronelli – i trasferimenti erariali si sono ridotti del 44,91%. Poco più di un milione di euro che è l’intero budget del settore scolastico».
Da tempo, il primo cittadino di Gavirate sottolinea la penuria di fondi disponibili nel settore sociale dove, invece, la domanda di aiuto sta esplodendo: « Tutto il bilancio è incentrato alla salvaguardia dei servizi ai cittadini nel campo sociale – spiega Paronelli – È, infatti, l’unica voce che è aumentata costantemente nell’ultimo triennio: nel 2010 stanziammo 1,373.338 euro, l’anno successivo 1,466.494 euro e quest’anno 1.480.397». È questo il settore dove le uscite non possono essere compresse: 124.000 euro stanziati per i minori accolti in comunità, 9.440 i contributi per pagare l’affitto, 36.000 euro il contributo per gli affidi, 62.000 gli aiuti per pagare le rette alla casa di riposo, 130.000 le rette e il sostegno ai disabili gravi.
Per far quadrare i conti, quindi, il Comune ha pensato di rivedere alcune tariffe, di ritoccare la quota comunale dell’Irpef ( dallo 0,4% allo 0,6%) e di fissare la tassazione al 4,8 per mille per l’IMU della prima casa e dell’8,8 per mille per le seconde abitazioni: « Vogliamo, pèerò, sottolineare che ridurremo ulteriormente del 20% la tassa sui rifiuti. Un risultato che abbiamo ttenuto grazie al lavoro certosino fatto dai nostri tecnici che hanno regolarizzato tutte le posizioni». Nel contenimento della spesa, si segnala anche la riduzione del 25% degli emolumenti per sindaco e assessori: «Il mio stipendio di Sindaco è di mille euro al mese, anche se all’amministrazione costa 882 euro comprese le tasse».
Un bilancio ridotto al lumicino, dunque, che dovrà fare a meno di progetti di sviluppo futuro: « Abbiamo dovuto accantonare tutto. Compresa l’opera di completamento del lungolago, con la sistemazione dell’illuminazione e del parcheggio sterrato. Il patto di stabilità non ci permette di fare nulla: dovremmo incassare 772.000 euro per poterne spendere uno. Così, nonostante gavirate sia da anni un Comune virtuoso con saldo che è addirittura raddoppiato rispetto allo scorso anno, non possiamo spenderli».
Per il Comune di Gavirate, il taglio dei finanziamenti in un momento di taglio di tutte le risorse esterne è un problema importante legato anche al fatto della complessità della macchina comunale che vede 80 dipendenti: la scelta, fatta negli anni passati, è stata quella di organizzare tutti i servizi in modo centrale per garantire qualità. Oggi, il comparto scuola, per esempio, vede scritta la voce "nido" con una spesa di 265.000 euro di cui solo il 42% coperta dalle rette, la materna costa 473.566 con una quota di copertura degli alunni del 53%, la refezione scolastica costa 209.750 finanziata per il 67,7% dai buoni pasto mentre il servizio bus grava sul bilancio per quasi 40.000 euro di cui finanziata dagli utenti solo per il 27,35%.
Per recuperare un po’ di risorse si metterà mano al patrimonio pubblico mentre qualche entrata arriverà dall’approvazione del Pgt con i permessi di costruzione: « Abbiamo tagliato tutto. Anche al Chiostro di Voltorre, anche se non è di nostra proprietà, non potremmo garantire quel contributo, minimo, che avevamo dato negli anni passati. Eppure è un luogo prezioso, da far vivere: faccio appello a imprenditori e associazioni del territorio: questo luogo è ideale per congressi e incontri. Non sprechiamolo»
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