Tutelare chi è in difficoltà: l’imperativo di Luvinate
Approvato il bilancio di previsione 2012. L'Imu avrà le aliquote base, la Tarsu rimane invariata mentre viene abolita l'addizionale Irpef per 174 persone
Un bilancio che, nonostante gli importanti sacrifici imposti, con il taglio dei trasferimenti statali del 32% e le indispensabili riduzioni di spesa, cerca di salvaguardare il sistema paese, tutelando chi più in difficoltà. Saranno queste le linee guida per il bilancio 2012 del Comune di Luvinate.
«La predisposizione del documento di previsione 2012 è stata molto più laboriosa rispetto agli anni scorsi, in considerazione delle molteplici novità di carattere finanziario, tributario ed organizzativo che si sono presentate. A fronte degli tagli subiti dal Governo sugli Enti locali e che coinvolgeranno Luvinate per il 32% -sottolineano il Sindaco Alessandro Boriani ed il vicesindaco ed Assessore al Bilancio Agostino Aschedamini– abbiamo valutato di tagliare ulteriormente, dove possibile, le spese correnti ed applicare, con ragionevolezza, le tariffe di competenza comunale, in modo da non incidere sulle categorie meno abbienti, chiedendo qualche sacrificio in più a chi può».
In particolare:
– IMU: verranno per ora considerate le aliquote base (4 sulla prima casa e 7.6 sulla seconda), rinviando come molti altri Comuni l’approvazione del relativo regolamento a settembre nella speranza di una maggiore chiarezza da parte dello Stato sull’intera materia
– addizionale comunale Irpef: non più un’aliquota uguale per tutti, ma modulare in base al reddito secondo le fasce stabilite dallo Stato, in modo che tale tributo, secondo un principio di equità, possa essere proporzionale al reddito. In particolare aumenterà ulteriormente la fascia d’esenzione, che passerà da 12.500 € a 15.000 €, consentendo a 174 persone di non pagare più tale imposta.
– Tarsu: sarà invariata, con la conferma delle detrazioni del 30% per anziani soli, famiglie nel cui nucleo familiare sia presente una persona con disabilità e/o tre figli ed un reddito ISEE non superiore a 12.500 € o persone senza occupazione o in cassa integrazione.
– Aumenteranno sensibilmente le spese sociali, mentre saranno confermati gli investimenti per l’istruzione e la cultura.
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