“Un sospiro di sollievo” per i sindaci di frontiera
I commenti a caldo alla notizia dello sblocco dei ristorni annunciato questa mattina dal Dipartimento delle finanze elvetico
«È una notizia che mi riempie di gioia. Soprattutto in un momento di incertezza come questo». Così Sandy Cane, sindaco di Viggiù ha commentato l’annuncio dello sblocco dei ristorni dei frontalieri, ufficializzato questa mattina dal Dipartimento delle finanze elvetico. «Mi mancano a bilancio i 450mila euro che aspettavamo e sapere che l’ordine di pagamento è stato dato ci fa tirare un sospiro di sollievo. Gli enti locali hanno diverse incognite da risolvere in questi giorni, prima fra tutte l’Imu che ancora non si capisce come funzionerà».
Soddisfatto anche Samuele Astuti, primo cittadino di Malnate che però attende di conoscere meglio l’importo che sarà effettivamente versato dalla Confederazione:
«È un primo importante passo ma dobbiamo ancora capire se lo sblocco riguarda i ristorni in generale o solo il 50 per cento delle quote relative al 2010. Mi auguro in ogni caso che Roma e Berna si chiariscano su tutti i fronti e che il quadro normativo legato alla fiscalità complessiva degli enti locali venga definito con maggiore precisione».
Proprio a Malnate, per far fronte alla complessità delle questioni che riguardano i lavoratori frontalieri è stato di recente aperto uno sportello dedicato: «Solo il primo sabato abbiamo avuto diversi contatti – ha commentato Astuti – nei prossimi giorni ci attiveremo sul fronte della comunicazione con i comuni limitrofi. Il servizio infatti si rivolge a tutti i frontalieri della zona e non solo ai malnatesi. Abbiamo inoltre ricevuto interesse da parte dei comuni del comasco».
«E’ una grande vittoria per il movimento dei sindaci di frontiera e ringrazio la diplomazia italiana per il risultato raggiunto – commenta Andrea Pellicini, sindaco di Luino -. Da un anno a questa parte mi sono battuto affinchè venisse ripristinata una situazione di legalità perché la Svizzera stava violando un trattato internazionale. Viene così a cadere un elemento di frizione con una terra amica con la quale vogliamo continuare ad avere buoni rapporti».
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