La Lega Lombarda elegge Salvini
Schiacciante vittoria del candidato maroniano, la gioia della sezione varesina
Matteo Salvini è stato eletto oggi segretario nazionale della Lega Lombarda. Il risultato è stato molto netto: 403 voti per lui, solo 129 per Cesarino Monti, lo sfidante che rappresentava l’ala più fedele a Umberto Bossi. La votazione certifica la presa del potere da parte della corrente maroniana che ha ormai in mano il partito, anche se Monti aveva ribadito oggi dal palco di non essere il candidato della famiglia Bossi. Il voto è stato accolto con un boato dei delegati della Lega Nord di Varese. Ilsegretario della sezione cittadina del capoluogo Marco Pinti, dove è iscritto Roberto Maroni, commenta con una curiosa frase la sua gioia: "Il mondo è bellissimo".
Salvini si dimetterà da capogruppo al consiglio comunale di Milano.
Maroni
"Chiunque vince chiunque sara’ segretario nazionale della Lega lombarda, o la Lega e’ unita o finita". Era stato questo l’avvertimento lanciato da Roberto Maroni, nel suo intervento al congresso nel pomeriggio. "Io sono disponibile, ma chiedo a tutti di fare un passo avanti", aveva aggiunto il triumviro della Lega Nord. "L’unita’ e’ un valore fondamentale".
Bossi
Il discorso di Umberto Bossi è stato poco applaudito rispetto ai bei tempi: "Quel che ha detto Maroni mi e’ piaciuto, vuol dire che li ho allevati bene, anche Maroni, e’ una mia creatura. Io e Maroni siamo sempre andati d’accordo, tranne quando litighiamo. Mi sembra che bolle in pentola la voglia di rinascita. Ognuno vota come vuole, l’importante e’ che, come uno viene eletto, e’ chiuso.
Comunque Bossi non abbandonerà la politica: "Noi non andiamo in pensione, e’ vietato andare in pensione per chi ha dimostrato capacita’: cosi’ faro io, staro’ qui a lavorare. Le inchieste non ci fermeranno. E’ tutto organizzato? Bene, allora, ci organizzeremo anche noi. Il centralismo romano non ci mette i tappeti rossi, cosa vi aspettavate? Ci manda i magistrati. Ma non possono toglierci la voglia di liberta. Si possono perdere dei voti, a volte, per noi non sono indispensabili, per noi e’ indispensabile la liberta’ della Padania".
Non sono mancate le polemiche. Lo sfidante Cesarino Monti ha affermato che la Padania di oggi non ha nemmeno pubblicato il suo nome.
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