Qui giace la mia azienda, nasce la Spoon River delle imprese

I delegati della Fim-Cisl, nel giorno della presentazione della piattaforma per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, hanno reso omaggio alle fabbriche «defunte»

Un cartellone con il marchio, le foto e gli articoli di giornale, posizionato all’ingresso della sala conferenze di Volandia (il museo dedicato al volo). È il ricordo di quello che fu, proprio come si fa per i morti prima del funerale, fuori dalla chiesa. 
Le ultime immagini di quando si produceva con serenità. Le testimonianze di chi le aveva conosciute.  È il requiem per le «fabbriche chiuse», l’ode al capannone silenzioso, intonati dai delegati della Fim-Cisl di Varese, nel giorno della presentazione della piattaforma per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici.
Sono «defunti» che solo fino a qualche hanno fa erano l’orgoglio del distretto metalmeccanico varesino: Inda, M.M.G (Minuterie Meccaniche Gaviratesi), Pressofusione Brebbia, Atea, Zamark, Elektrosuisse, Gamma Varano.
L’idea è venuta al segretario provinciale, Mario Ballante (foto sotto), mentre passava davanti alla Donati srl, azienda di Daverio che produceva sollevatori. «Vederla chiusa – spiega il sindacalista – mi ha fatto un certo effetto. E poiché in quelle aziende si sono consumate esistenze ed è stata prodotta la ricchezza di questo territorio, noi abbiamo il dovere di non disperdere la loro storia». Il segretario della Fim ha fatto delle foto e ne ha parlato con i componenti della segreteria, sindacalisti di lungo corso, che dai loro archivi hanno tirato fuori storie, testimonianze e immagini. «Quando sono tornato in ufficio – aggiunge Giuseppe Marasco, della segreteria provinciale della Fim – ho guardato la pigna di faldoni dietro la scrivania, in questi ultimi anni hanno chiuso in tanti. È come voltarsi indietro e vedere un film».
Alcuni prodotti in provincia di Varese non si fanno più, come i frigoriferi per alberghi, realizzati dalla Elektrosuisse a Gallarate, o i termostati dell’Atea, azienda che occupava più di 350 lavoratori di cui rimangono, a testimonianza dell’antico splendore, solo due linee di produzione rilevate da una piccola impresa che occupa trenta persone. «Meglio che niente» dice scuotendo la testa il sindacalista. Tra tutti spicca il nome della Inda di Caravate, marchio famosissimo dell’arredobagno, che ha chiuso dopo oltre 60 anni di attività, sfiancata dalla concorrenza orientale e anche dalla miopia manageriale. Non tutte le defunte però sono state travolte dalla crisi economica o "uccise" dall’aggressività dei paesi eergenti: la M.M.G, ad esempio, ha chiuso dopo aver perso una causa in tribunale contro un cittadino che protestava per il rumore.
A Rinaldo Franzetti della Fim è stato affidato il compito di raccogliere la documentazione, viti e bulloni compresi, per evitare che quel mondo scompaia per sempre. Non si parla infatti di grandissime aziende, ma di un arcipelago di piccole e medie imprese che ha fatto la fortuna della provincia di Varese.
«Questa è la nostra Spoon River» commenta Ballante, mentre si avvia con il resto dei delegati a visitare il museo dell’industria aeronautica.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 12 Giugno 2012
Leggi i commenti

Video

Qui giace la mia azienda, nasce la Spoon River delle imprese 1 di 1

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.