Rubò all’Agenzia delle Entrate, si becca una denuncia

Come un novello Robin Hood (forse anche un po’ inconsapevole) aveva derubato all’ufficio delle tasse, anche se poi in realtà il massimo a cui poteva aspirare erano le monetine del distributore di caffè: alla fine, in ogni caso, la Polizia l’ha beccato e denunciato.

Il furto risale alla sera del 14 maggio, quando ignoti erano entrati nella sede gallaratese della Agenzia delle Entrate di Gallarate, approfittando di una porta d’emergenza posta ad un ingresso secondario riservato al personale in servizio. Avevano poi scassinato una macchinetta distributrice di bevande per estrarre il cassetto portamonete e sottrarre i contanti e dunque si erano allontanati. Il furto, peraltro accompagnato da qualche lieve danneggiamento di altre suppellettili e dei servizi igienici, era stato scoperto la mattina successiva e denunciato al Commissariato cittadino, che aveva avviato le indagini.

I primi accertamenti avevano collocato l’occorso nel breve lasso di tempo compreso tra la chiusura delle attività dei dipendenti dell’Agenzia e l’entrata in funzione dell’allarme che protegge la sede. Nonostante i facili accostamenti ai numerosi episodi di danneggiamenti ed intimidazioni compiuti in danno delle sedi dell’apparato tributario nazionale (compreso uno alla stessa sede, a febbraio: foto sopra), la Polizia si era orientata ad un più comune episodio di piccola criminalità.

A distanza di circa un mese gli esiti dei rilievi della Polizia Scientifica del Commissariato, che aveva rinvenuto impronte digitali sul cassetto portamonete forzato, hanno consentito di denunciare in stato di libertà un noto pregiudicato italiano di venticinque anni residente a Cassano Magnago, con problemi di tossicodipendenza: sue infatti sono le impronte rilevate.