Tentò di uccidere un poliziotto, condannato a 13 anni e mezzo

Condanna pesante per Davide Romano, 32enne di Busto. Era sfuggito ad un controllo da parte di due agenti e, inseguito, aveva reagito sparando due colpi in direzione di uno di loro, senza colpirli

Tredici anni e sei mesi di carcere per aver sparato contro un poliziotto la notte di capodanno del 2012. Il 32enne bustocco Davide Romano è stato condannato in primo grado questa mattina, giovedì, dal collegio giudicante del tribunale di Busto Arsizio presieduto da Adet Toni Novik (Piera Bossi e Luisa Bovitutti a latere). La condanna pesantissima è arrivata dopo un’ora di camera di consiglio e oltre due ore di discussione da parte dell’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Raffaella Zappatini che per lui aveva chiesto 15 anni contestandogli anche la tentata rapina per la quale, invece, è stato assolto. Non è bastato all’avvocato difensore Marco Lacchin spiegare che dei bossoli non è mai stata trovata traccia nel campo dove è avvenuto il conflitto a fuoco e che, magari, l’agente in servizio quella sera e che ha raccontato di aver visto la sagoma dell’uomo sparare nella notte aveva preso un abbaglio.

Molto più convincente, secondo i giudici, la ricostruzione del pubblico ministero che ha ripercorso, anche attraverso le parole del possibile obiettivo della rapina, cosa era successo quella mattina del 1° gennaio scorso. L’uomo, un ristoratore noto a Busto, era da poco rincasato con l’incasso del cenone di capodanno (circa 5 mila euro in contanti) insieme alla sua dipendente e ad un amico per fare un brindisi al nuovo anno dopo una soddisfacente serata di lavoro. Su segnalazione della sua stessa dipendente, che era scesa in strada per tornare a casa sua, il ristoratore andò di persona a controllare chi fossero e cosa stessero facendo quei due uomini appostati nella via Bonsigora, proprio sotto il suo condominio. «Certamente avevano il volto coperto da cappello e sciarpa fino al naso» – ha raccontato «ma non ho pensato a due malviventi visto che era comunque inverno e faceva piuttosto freddo ma quando li ho visti correre verso la loro macchina e andare via a fari spenti mi sono insospettito». Il ristoratore ha anche raccontato che quei due avevano destato preoccupazione anche in altri condomini che avevano, a loro volta, chiamato la Polizia.

All’intervento della volante uno dei due è scappato, mentre l’altro è rimasto sul posto facendosi identificare. Secondo il pm l’uomo che era scappato è proprio Davide Romano, pluripregiudicato con diversi precedenti dalla rapina al tentato omicidio e fidanzato di un’amica della dipendente del ristorante, forse a conoscenza dell’ingente incasso che il ristoratore aveva con sè. Uno dei due agenti resta sul posto con il primo fermato mentre il secondo si lancia all’inseguimento di Romano fino ad un campo dove quest’ultimo gli avrebbe sparato i due colpi, con l’intento quantomeno di ferirlo. Romano verrà poi arrestato in casa sua lui si con una ferita evidente alla mano, causata dall’arma o da una caduta durante la fuga, mentre la sua pistola verrà ritrovata per terra nella zona della sparatoria. 
A pesare sulla sua condanna, infatti, c’è il tentato omicidio in quanto, secondo i giudici, il Romano aveva sparato per colpire il poliziotto. Oltre al tentato omicidio l’uomo è stato condannato anche per resistenza e possesso di arma illegale.

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Pubblicato il 21 Giugno 2012
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