Tuffi nel Ticino, sarà un’altra stagione di divieti
Il sindaco Gelosa ha già emanato l'ordinanza e, molto probabilmente, anche gli altri colleghi lo seguiranno. Secondo l'Asl la qualità delle acque non è adatta alla balneazione. Legambiente: "Non basta vietare, bisogna fare"
Tuffi vietati in riva al Ticino. L’acqua è troppo sporca e per quest’anno sarà vietato bagnarsi. Il comune di Lonate Pozzolo ha già provveduto a pubblicare l’ordinanza firmata dal sindaco Piergiulio Gelosa sul sito del comune ma presto lo seguiranno anche le altre amministrazioni che si affacciano sull’ormai ex-fiume Azzurro, come è sempre stato chiamato. A definire il livello di inquinamento è stata l’Asl con i controlli annuali sulle acque. Le cause di questo inquinamento sono molteplici e vanno ricercate in diversi ambiti che vanno dalla politica agli stessi cittadini, troppo spesso disattenti sul tema.
Andrea Barcucci di Legambiente annuncia che «domenica se ne parlerà a Cuggiono in occasione della riunione del comitato di associazioni "Salviamo il Ticino", una realtà che unisce diverse realtà dalla Svizzera a Pavia». I problemi, secondo Barcucci, «sono i depuratori che non funzionano alla perfezione, a partire da quello di Sant’Antonino a Lonate Pozzolo – spiega – problemi che abbiamo denunciato più volte e che non sono stati risolti a partire dalla giusta separazione delle acque chiare, scure e grigie che arrivano dai comuni intorno». Barcucci ricorda anche il triste fenomeno degli scarichi fognari abusivi: «Ce ne sono ancora molti non censiti» oppure l’antico problema delle vasche di fitodepurazione che dovevano essere realizzate con l’entrata in esercizio dell’aeroporto di Malpensa: «Ne andavano realizzate tre, invece ne hanno fatte solo due e che non vengono curate, quindi funzionano male».
Insomma una serie di cause che, combinate insieme, aumentano la concentrazione di batteri nelle acque del fiume. Ma la battaglia delle associazioni tocca anche il problema del flusso minimo vitale del fiume: «Le acque del Ticino irrigano ampie zone della pianura Padana attraverso il sistema dei canali – spiega Barcucci – è normale che meno acqua c’è nel fume e maggiore sarà la concentrazione degli inquinanti». Per questo il comitato "Salviamo il Ticino" sta portando avanti la battaglia del flusso minimo vitale per diminuire la quantità d’acqua sottratta per l’irrigazione e per le industrie. Barcucci conclude con un monito: «Per salvare il Ticino c’è bisogno di un parco del Ticino che possa operare bene mentre adesso si sta cercando di depotenziarlo».
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