Accuse di doping per Armstrong, via i sette titoli e squalifica a vita
E' questa la decisione pesantissima presa dall'agenzia antidoping statunitense nei confronti del ciclista. Il campione ha deciso di non opporsi alle accuse. A verdetto ufficiale, Basso potrà festeggiare per il Tour 2005
Cancellate le sette vittorie ai Tour de France e squalifica a vita. E’ questa la decisione pesantissima presa dall’agenzia antidoping statunitense (Usada) nei confronti del ciclista Lance Armstrong. Il pluricampione era accusato di aver fatto uso per anni di sostanze dopanti, compresi Epo e steroidi.
Armstrong da parte sua proprio ieri ha comunicato la sua scelta di non opporsi alle accuse di doping, decisione che secondo alcuni dimostrerebbe la fondatezza della accuse. Dal suo sito, il campione scrive: "Arriva un punto nella vita di ogni uomo in cui bisogna dire quando è troppo è troppo. Per me, quel momento è adesso. Ho affrontato le accuse di aver tradito e di aver avuto un vantaggio non giusto nel vincere i miei sette Tour dal 1999. Io so chi ha vinto quei sette Tour. Nessuno può cambiarlo".
Ora Armstrong, 40 anni, annuncia che si impegnerà nel "lavoro che ho cominciato prima ancora di vincere il primo titolo: sostenere le persone malate di cancro e le loro famiglie, specialmente quelle che vivono in comunità più svantaggiate".
Il verdetto, una volta che sarà ufficiale, rivoluzionerà l’albo d’oro del Tour. Possibile che la vittoria venga assegnata al secondo classificato: in questo caso, il varesino Ivan Basso, arrivato dietro l’americano nel 2005 potrà celebrare la "vittoria" postuma. Come il cassanese pronti a festeggiare, se in questi casi la deontologia sportiva lo prevede, anche Andreas Kloden, secondo nel 2004 (terzo Basso), Jan Ullrich nel 2003, nel 2001 e nel 2000, Joseba Beloki nel 2002, Alex Zuelle nel 1999.
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