Gli sgomberati si uniscono e promettono battaglia
Riunione con più di 500 persone nell’area feste in riva al lago di Varese: gli avvocati e gli amministratori del “Sette Laghi spa” hanno incontrato residenti, non residenti e domiciliati per spiegare quali saranno le mosse future. Qualcuno vorrebbe manifestare agli europei di canottaggio in corso alla Schiranna
Si sono ritrovati in tantissimi, più di 500 persone, per cercare di capire cosa fare e come difendere i propri diritti. Gli sgomberati del camping/residence “Sette Laghi” di Azzate hanno dato vita ad una riunione molto partecipata, coordinata dagli avvocati Zanzi e Ambrosetti, legali della società a cui appartiene la struttura. Cartelli e manifesti per raccontare il disagio di una situazione che molti non sono ancora riusciti a comprendere, dopo lo sgombero con tanto di carabinieri in assetto anti sommossa di giovedì scorso. Le categorie di persone che hanno proprietà all’interno dell’area sono tre: residenti, non residenti e domiciliati. Gli avvocati procederanno in maniera distinta a partire da chi non ha un altro posto dove andare: per loro verrà preparata un’istanza per chiedere di rimanere. In molti sono agguerriti e serpeggia la volontà di mettere in atto azioni eclatanti. Qualcuno ha proposto di manifestare pubblicamente il dissenso contro lo sgombero bloccando gli europei di canottaggio in corso alla Schiranna, a poche centinaia di metri dal camping: i legali hanno cercato di sconsigliare, facendo notare che questo non è il momento delle tensioni, ma quello di procedere con le carte in mano per cercare di difendere i diritti. Presente anche Alessandro Scandroglio, amministratore della società che controlla il camping/residence, che ha attaccato il sindaco Giovanni Dell’Acqua (nominato amministratore dell’area), accusandolo di essere andato all’interno del campeggio in campagna elettorale due anni fa, mentre è dalla stessa amministrazione comunale di Azzate che è partita la procedura che ha portato allo sgombero. Per il Comune potrebbero esserci altri problemi: l’avvocato Zanzi ha infatti rimarcato il fatto che la sede del municipio sia stata chiusa per due giorni per non meglio precisati “motivi tecnici”, impedendo di fatto agli sgomberati e ai loro legali di ritirare i documenti utili per avviare le pratiche di ricorso e le istanze richieste. Per questo arriverà un esposto alla magistratura contro il Comune. Il sindaco di Azzate è arrivato a riunione iniziata e ha cercato di spiegare la posizione dell’amministrazione, accolto da fischi e urla (GUARDA IL VIDEO).
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