L’Hellas, una Formula Uno ancora in rodaggio
In estate la nuova società della coppia Setti-Martinelli ha comprato tanto e bene, guidata da un enfant prodige del settore come Sean Sogliano, varesino doc che a Verona si è ricreato un habitat ideale con tanti ex biancorossi
Favoritissimo della vigilia, ma non ha ancora ingranato. L’Hellas Verona è una corazzata, termine forse abusato, ma che calza a pennello alla squadra di Mandorlini, rimasto sulla panchina gialloblu dopo la bella stagione scorsa, culminata con la sconfitta ai playoff col Varese in semifinale. In estate la nuova società della coppia Setti-Martinelli ha comprato tanto e bene, guidata da un enfant prodige del settore come Sean Sogliano, varesino doc che a Verona si è ricreato un habitat ideale: con lui c’è infatti il fedelissimo segretario generale Dibrogni, l’allenatore della Primavera Lorenzini e i giocatori Grossi, Rivas, Cacciatore, Pugliese, Albertazzi e Carrozza, tutti ex biancorossi, chi prima e chi poi.
Visti i tantissimi cambi, il rodaggio è tuttora in corso. Perso il faro dello scorso campionato, il greco Tachtsidis, passato alla Roma di Zeman, è arrivato lo sloveno Bacinovic, uomo d’ordine che non ha ancora trovato i tempi per guidare la squadra. Nemmeno l’altra stella del centrocampo veronese è al meglio, l’islandese Hallfredsson, gigante dai piedi buoni che lo scorso anno ha incantato tutti. Proprio in mezzo al campo il mister dei veneti sta trovando le maggiori difficoltà e alterna gli uomini con grande frequenza: oltre ai già citati Bacinovic e Hallfredsson, ci sono i nuovi Laner e Martinho, i più positivi in questo avvio di stagione, oltre a Jorginho e al baby scuola Milan Calvano. Nel centrocampo a tre difficilmente troveranno spazio Grossi e Rivas, più ali che interni: per loro ci sono molte più probabilità di essere schierati nel tridente offensivo, dove le stelle sono Gomez e Cacia, arrivato a Verona per sfondare definitivamente. L’alternativa alla punta, con l’ex Albinoleffe Cocco ai box e Ferrari ai margini della rosa (non gli è nemmeno stato assegnato il numero di maglia), è una sola e si chiama Valeri Bojinov, attaccate dal passato glorioso, benché ancora giovane (è del 1986). Sulle fasce c’è abbondanza e qualità da vendere: per due maglie saranno in lizza per tutta la stagione Grossi, Rivas, Gomez e Carrozza (in ripresa dopo qualche acciacco), senza dimenticare i vari Jorginho, Martinho, Laner e lo stesso Hallfredsson, adattabili sulle corsie d’attacco. Anche in difesa, davanti alla certezza Rafael, uno dei numeri uno più forti della serie B, la rosa a disposizione i Mandorlini è eccelsa: I terzini Crespo (ex Padova), Cacciatore, Pugliese, Abbate e Fatic compongono un pacchetto che vale la serie A, idem per quanto riguarda il centro, con il gigante Moras a governare il traffico aereo (preso dopo la vicenda Pesoli) e Maietta, Ceccarelli e Albertazzi a giocarsi le loro carte.
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