La riscoperta del fiume in città: un parco per l’Arnetta?
Nel torrente si è aggiunta una nuova colonia di gallinelle. E cresce l'idea di recuperare il corso d'acqua creando un vero parco, urbano o sovracomunale: lo propone il FAI, ma anche il Movimento 5 Stelle
Da torrentello povero e inquinatissimo a corso d’acqua di nuovo vivo: il torrente Arno – che attraversa la città di Gallarate – sta lentamente riconquistando la dignità persa negli anni dell’industrializzazione selvaggia, quando era diventato lo scarico delle fabbriche della zona. E adesso che nel torrente tornano gli animali (non solo i topi, s’intende), si fa avanti l’idea di creare un vero parco che valorizzi il corso d’acqua un tempo perduto.
L’ultima notizia è la nascita di una nuova colonia di gallinelle d’acqua: la famiglia di galli e galline che vivono sulle sponde del torrente si è allargata e ora un gruppo di animali si è spostato dalla zona del ponte di Cardano (via Novara e via San Giovanni Bosco) fino alla zona – un po’ più esterna – di via Volta e via Cavallotti. E si sa che gli animali nel fiume evocano un buono stato di salute delle acque e dell’ambiente, oltre a fare simpatia. C’è però chi vede anche ragioni storiche e di paesaggio per valorizzare il corso d’acqua: «L’Arno, il cui ramo più noto è comunemente chiamato “Arnetta”, è tecnicamente denominato “torrente” proprio perché non ha un regime continuo, talvolta va in secca, ma nei boschi del varesotto costituisce comunque un “unicum”: ha una sua valle, ricca di ricordi e di storia del passato» spiega la Delegazione del Seprio del Fondo Ambiente Italiano, che ha lanciato a giugno una proposta precisa: votare l’Arno come "luogo del cuore" nell’apposito censimento promosso dal FAI e aperto ancora per un mese. «Gallarate è l’unica città della provincia di Varese a essere attraversata da un corso d’acqua e ogni corso d’acqua che attraversa una città le conferisce un fascino particolare, fatto anche di ponticarrabili e pedonali, di antiche ville contornate da parchi e giardini che su di esso si affacciano».
La proposta del FAI è stata affiancata anche da quella del Movimento 5 Stelle di Gallarate che ha avanzato una prima proposta per «creare un parco del torrente Arnetta» all’interno del territorio gallaratese, per « valorizzarlo ed eliminare il degrado»: il problema dell’abbandono dei rifiuti non è certo del tutto risolto, così come non mancano, di tanto in tanto, le lamentele per le colonie di topi, animali – questi sì – sgraditi un po’ a tutti. Le due proposte del FAI e del Movimento 5 Stelle meriterebbero di essere prese in considerazione, anche perché gli spazi verdi e urbani che si sviluppano lungo il corso del torrente sono – solo in territorio di Gallarate – tanti e diversi: i terreni ancora agricoli a Sud verso Verghera; i ponticelli e gli angoli nascosti del centro (come quello riscoperto per alcuni mesi grazie all’opera inserita nella ZAT, Zone Artistiche Temporanee, nella foto a sinistra); le zone verdi semiabbandonate che pure stanno al centro delle aree abitate, come quella ad Arnate. Il quartiere che, addirittura, prende il nome dal quasi-fiume che attraversa la città.
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