“Ogni auto di servizio aveva una logica precisa”
Sul caso delle auto blu in Amsc, il capogruppo del PDL difende le scelte fatte ai tempi della gestione del centrodestra
Ognuna delle auto blu acquistate da Amsc negli anni scorsi
aveva una «precisa logica». Dopo le polemiche sulle auto blu acquistate negli anni della gestione Forza Italia-PdL, ora è il capogruppo del PdL Massimo Bossi a rispondere sui costi resi noti dal presidente attuale, Sergio Praderio. «Le autovetture aziendali in uso al Presidente, al già Amministratore Delegato ed al Direttore generale di Amsc furono acquistate nel corso di diversi anni e ciascuna aveva una sua precisa logica. In particolare quella in uso all’AD venne acquistata per sostituire una vecchia Fiat oramai obsoleta e da rottamare e venne sostituita con una Lexus in quanto chi la utilizzava aveva difficoltà a salire su un auto non sufficientemente elevata. Sul punto si ricorda al fine di prevenire solite pretestuose polemiche che il Procuratore al tempo direttore generale veniva in azienda anche quando era in convalescenza utilizzando una sedia a rotelle. Quella del Direttore generale era un’auto già presente in azienda ed acquistata di seconda mano. Infine quella del Presidente venne acquistata in quanto era più economico per l’Azienda rispetto al rimborso
dei costi di un’auto privata. Ricordo che nel periodo gli spostamenti dei vertici erano pressoché quotidiani in quanto Amsc era in forte espansione essendovi un progetto di accorpare le consorelle di Varese e Busto Arsizio, progetto tramontato perché Varese preferì vendere la proprietà. Scelta legittima, ma che certo ha fatto tramontare l’ipotesi di avere una forte azienda di proprietà comunale che avrebbe potuto fronteggiare meglio il mercato liberalizzato ed ha quindi privato la città di Varese di una realtà storica, garante del lavoro di molti cittadini. Sul punto non sfugge l’evidente analogia con le scelte dell’attuale Amministrazione di Gallarate che intende vendere Amsc Commerciale Gas andando così ad impoverire la città di una risorsa economica ed occupazionale decisiva.
Questo per quanto riguarda, sostenzialmente, il passato. Ma il capogruppo del PdL Bossi ha anche qualche nota sulle scelte recenti delle società partecipate: «Stupisce invece che gli odierni amministratori che basano la loro legittimazione sulla loro presunta capacità di risparmio e sulla pelosa demonizzazione dei predecessori da un lato affrontino una spesa per un’auto aziendale in fringe benefit seppure in noleggio (quindi senza arricchimento del patrimonio aziendale) e dall’altro, in altra realtà Gallaratese, polemizzino per l’acquisto di una utilitaria perché utilizzata solo la sera da altro manager pubblico a cui peraltro si devono risultati eccellenti». Riferimento alla 3SG, dove a finire nel mirino è stata la Punto acquistata di recente e oggi utilizzata prevalentemente dalla direttrice Manila Leoni.
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