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Agenzia formativa: cresce la protesta contro la preside
Presidio fuori dalla Provincia dei docenti assunti dall'agenzia. Contestato il rinnovo del contratto della dirigente mentre mancano ancora i professori
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«Mentre i ragazzi non hanno ancora tutti i docenti, si è pensato bene di rinnovare di tre anni il contratto della preside anche se la sua scadenza era a fine dell’anno». Sindacati sempre più arrabbiati per la situazione all’interno dei 5 Cfp in capo all’Agenzia Formativa della Provincia di Varese.
Questa mattina, venerdì 12 ottobre, un presidio indetto dalle RSU della Provincia ha visto la presenza dei docenti regolarmente assunti: « Ci sono solo loro – ha spiegato la delegata della funzione pubblica della Cgil Raffaella Bonetto – perché i professori con contratto a tempo determinato sono ancora in prova sino al 17 ottobre. Per evitare possibili ripercussioni abbiamo detto loro di non venire: sappiamo che il clima non è ottimale».
A un mese dall’inizio dell’anno scolastico, per parte dei 1200 studenti dell’Agenzia, l’orario delle lezioni non è ancora completo: « I contratti arrivano lentamente – ricorda Francesco Mancini delegato Uil – L’Agenzia ha solo 37 docenti di ruolo. Il resto è precario. Devono attingere a un albo di “fornitori intellettuali” compilato lo scorso anno, ma le operazioni vanno a rilento. Certamente il contratto della dirigente non era una priorità assoluta. I ragazzi hanno ancora un orario ridotto: fanno dalle due alle quattro ore in meno».
Docenti mancanti, il licenziamento dei 13 bidelli che avrebbero dovuto essere stabilizzati, il sostegno ai disabili realizzato in modo improprio: « La legge prevede che ogni disabile abbia una figura di riferimento – spiegano i sindacalisti – È talmente importante questo rapporto che ogni dote scuola per i disabili ha valore doppio. Invece, in questa Agenzia, il professore di sosteggo prende in carico tutti i disabili di una classe. Questo va contro i diritti dei ragazzi e gli interessi dei genitori».
Il clima è sempre tesissimo e il rinnovo del contratto della dirigente Sonia Prevedello ha inasprito il confronto: «Il Consiglio di amministrazione in scadenza ha deciso il rinnovo per tre anni anche se è già stato stabilito che non saranno più le province a occuparsi di formazione professionale. Un riconoscimento per una dirigente che, a un mese dall’inizio della scuola, non riesce ancora a garantire l’orario scolastico. La delibera, approvata con il parere favorevole del Presidente della Provincia, è pubblica ma non indica il compenso. Prima la dottoressa Prevedello, moglie di Gianpaolo Sassi, ex commissario dell’Inps e dell’Inail nonché amico di Roberto Maroni, percepiva 100.000 euro. Non pensiamo che il nuovo compenso sia inferiore».
La protesta va avanti: sindacati e personale attendono l’istituzione della commissione di verifica promessa dal presidente del Consiglio provinciale. Ma, soprattutto, aspettano che parta un tavolo negoziale.
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