Formigoni: “Non mi dimetto, rifaccio la giunta”
Il presidente del pirellone ha parlato dopo la lunga giornata di summit con Pdl e Lega
Una giunta azzerata, pronta fra pochi giorni e "adeguata alle sfide della Lombardia". Una nuova legge elettorale entro la fine dell’anno, come chiesto dalla Lega. E la piena fiducia incassata dal Pdl.
Finisce così, di fronte alle telecamere delle tv in una conferenza stampa serale a Roma, la lunga giornata del "giorno dopo" il terremoto giudiziario – e politico – consumatosi alla Regione Lombardia.
L’ANNUNCIO – «Ci sono sempre io, non mi dimetto. Ci sarà una forte riduzione nei numeri della giunta e un rimpasto». Le prime parole Roberto Formigoni le ha annunciate nel corso della giornata a Roma, dopo una serie di riunioni sul futuro della Regione Lombardia.
Oggi il presidente aveva detto: «Farò gesti molto netti, molto forti e chiari di discontinuità». E si era autoassolto da ogni contestazione in ordine alla nomine di un assessore (Zambetti) arrestato perché di fatto organico a una cosca della ‘ndrangheta. Ma ha anche ribadito che la responsabilità penale è personale riguardo ai rimborsi che alcuni consiglieri Pdl avrebbero utilizzato con una certa superficialità, sia riguardo al fatto che dall’inizio del suo mandato sono già 14 gli indagati tra consiglieri e assessori di consiglio e giunta lombardi. (nella foto il presidente, sul palco anche Massimo Buscemi, ex assessore a sua volta indagato).
LA CONFERENZA STAMPA – Ed ecco, dopo una serie di annunci che hanno scaldato la giornata politica romana, alle 19 l’attesa conferenza stampa con Roberto Formigoni, Roberto Maroni e Angelino Alfano.
La nuova giunta, ha detto Formigoni di fronte ai e microfoni, "non nascerà nelle prossime ore, ci vorranno giorni".
Nel corso della conferenza stampa ha parlato anche il segretario della Lega Nord Roberto Maroni: "La Lega aveva chiesto o l’azzeramento della giunta o di dimettersi. La vicenda che ha visto coinvolto l’assessore è una vicenda grave. La Lega ha combattuto con ogni mezzo la criminalità organizzata e noi vogliamo tenerla fuori dalle istituzioni". "Abbiamo ottenuto ciò che avevamo chiesto, e l’impegno che abbiamo preso è l’abolizione del listino bloccato per le elezioni della Regione".
Poi è intervenuto Angelino Alfano, segretario del Pdl. "Il concetto di fondo, per noi, è che non si manda a casa una amministrazione che ha governato bene e continua a governare bene. Non si faccia di un’erba un fascio: è intollerabile quel che viene imputato a Zambetti. Ma già ieri è stato espulso dal Pdl, come avvenne per Ponzoni e Rinaldin. Questa è la nostra linea: tolleranza zero nei confronti di chi macchia la nostra bandiera". "In merito al dialogo schietto con la Lega Nord, ritengo che questo sia un fattore che rafforza la posizione di Formigoni, cui ribadiamo la fiducia politica".
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