Il vizio nei night club varesini, 16 a processo

Il pm Agostino Abate conta di ricostruire una serie di vicende legate alle notti varesini negli anni tra il 2000 e il 2010. Coinvolti anche singoli esponenti delle forze dell'ordine

La prostituzione nei night club della Varese nascosta, quella notturna e peccaminosa, dove eccessi e vizio sono nascosti e ben occultati, tra divanetti e champagne. Il giudice delle indagini preliminari del tribunale ha rinviato a giudizio 16 persone, nell’ambito di una grande inchiesta sulla malavita e i night club della città, che qualche anno fa portò alla denuncia di svariate persone tra titolari, gestori e frequentatori dei locali. Solo due posizioni sono state archiviate, ma per intervenuta prescrizione.

Il processo che si andrà a celebrare tra qualche mese sarà interessante.

Il pm Agostino Abate (foto) infatti conta di ricostruire una serie di vicende legate alla gestione delle notti varesine negli anni tra il 2000 e il 2010;

oltre a a pregiudicati, stranieri, prostitute e galoppini, usufruivano di alcuni servigi anche appartenenti alle forze dell’ordine. Negli anni scorsi anche esponenti dell’ndrangheta si erano inseriti, a forza, nella gestione di un night club a Varese, come risulta dalle carte dell’inchiesta "Bad Boys".

Nel 2005 un blitz della polizia tra viale Belforte e la zona della stazione scoperchiò un fenomeno diffuso. Le ragazze che si prostituivano, circa una settantina, provenivano quasi tutte dall’Europa dell’Est, in particolare da Lituania, Russia e Lettonia, con un’età compresa tra i 20 e 35 anni. Nei night la polizia trovò le ragazze e i loro clienti, quasi tutti della provincia di Varese, pronti a consumare dietro separè e paraventi .
Le giovani prostitute non si fermavano in un posto per più di 15 giorni, erano cioè delle globetrotters del sesso.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Ottobre 2012
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