“Sano, buono, locale”, in 6 mila per la fiera dal biologico
La fiera dell'economia solidale ha animato i campi della Cascina Burattana richiamando un gran numero di visitatori "oltre ogni aspettativa". E in pochi sono tornati a casa senza fare acquisti
Si sono presentate oltre 6 mila persone alla quinta fiera dell’economia solidale “Sano, buono, locale” che per tutta la giornata di domenica 7 ottobre ha richiamato visitatori alla cascina Burattana di Busto Arsizio. «E’ stato un flusso continuo ed incessante -racconta Mattia Ossola, volontario del Distretto di Economia Solidale della provincia di Varese- che fin dal mattino ha avuto un’ottimo riscontro». La stragrande maggioranza dei visitatori, infatti, «ha comprato i prodotti dei nostri espositori», segno che «questa non è stata vista solo come una passeggiata domenicale».
E così, tra creme naturali e ortaggi, confetture e frutta fresca, workshop e laboratori per bambini «molte persone si sono avvicinate a questo mondo, incontrando un’offerta a 360 gradi», continua Ossola. Tra gli ottanta espositori presenti attorno alla cascina bustocca, infatti, l’offerta di prodotti era molto eterogenea in modo da porre accanto a prodotti biologici e biodinamici anche tessuti ecologici, tecniche di bio edilizia e cosmesi naturale oltre che a presentare l’associazionismo civile e le pratiche di benessere (con dimostrazioni “live”).
Vetrine come "Sano, buono, locale" «per noi sono fondamentali -continua Mattia Ossola- perchè ci avviciniamo a persone che, normalmente, non si accosterebbero al tema». Proprio per questo motivo la fiera organizzata dal DES.VA è una manifestazione itinerante che ha già toccato Varese, Saronno e Castiglione Olona «perchè vogliamo diffondere in tutta la provincia la cultura dell’equo e solidale». Ma oltre a presentare le numerose realtà del distretto, l’altro importante scopo della fiera era quello di «avvicinare consumatori e produttori, anche in futuro». Chi infatti non volesse lasciare quanto incontrato domenica ad una semplice scampagnata in compagnia, potrà attivarsi attraverso i gruppi di acquisto solidali presenti nella provincia, oppure potrà rivolgersi direttamente ai produttori o, ancora, trovare tra il centinaio di membri del distretto quello che più si adatta alle proprie necessità.
Un invito che viene esteso anche a chi alla fiera non era presente poiché oltre ad un vantaggio “alimentare”, comprando prodotti biologici o biodinamici, c’è anche un guadagno economico. «A parità di prodotto i nostri sono nettamente più economici rispetto a quelli della grande distribuzione e anche sul mercato generalista sono estremamente concorrenziali» dal momento che nella maggioranza dei casi «si tratta di vendite senza intermediari, dal produttore al consumatore». Sano, buono, locale ed economico: «cosa vuoi di più?».
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