“Una partita per volta”: la ricetta vincente di Dunston
Il pivot della Cimberio è tra le grandi rivelazioni del campionato italiano. «Non penso ai titoli personali: voglio vincere con la squadra». E confessa: «Polonara schiaccia meglio di me»
Il record delle sette schiacciate in una partita, alcuni canestri decisivi (come l’ultimo contro Cantù), una presenza difensiva enorme. Bryant Dunston è questo è molto altro e si è presentato nella Serie A italiana da dominatore delle aree colorate: non poco per un ragazzone che fino a tre campionati fa si appendeva ai ferri del campionato della Sud Corea e che fino a quest’anno non era mai stato considerato dai tornei più importanti d’Europa. Prima della chiamata della Cimberio.
Bryant, dopo otto partite Varese è in testa senza sconfitte. Vi siete chiesti come fate?
«Ne affrontiamo una per volta, senza pensare a cosa verrà dopo. Ci ritroviamo al palazzetto e iniziamo a lavorare con solo due parole in testa: "One game, one game, one game". È successo così anche prima della gara con Sassari».
A proposito di squadre in forma, la prossima avversaria è Reggio Emilia che è in striscia positiva da cinque partite. Conosce già Cervi e Brunner, i suoi diretti rivali?
«Sì, li ho già iniziati a studiare: riceviamo ogni volta il profilo dei giocatori avversari e così iniziamo presto a preparare la partita. Di Reggio Emilia inoltre sappiamo che sta avanzando a suon di vittorie ma del resto nel campionato italiano non ci si può mai rilassare: ogni partita, ogni domenica, bisogna combattere una battaglia per uscire vincitori».
Lei è nuovo nella nostra Serie A. Cosa le piace di questo torneo, cosa trova di diverso rispetto alle sue esperienze precedenti?
«Mi ricollego alla risposta che ho appena dato: mi piace questo campionato perché è una lega davvero molto competitiva: ogni partita va conquistata sul campo e naturalmente quella con Reggio non fa eccezione. Inoltre qui ho trovato grande professionalità in tutti gli aspetti legati al basket e all’organizzazione di squadra e società. In questo è tutto molto differente rispetto sia alla Corea sia a Israele dove ho giocato finora».
Dopo la prima parte del campionato lei è tra i giocatori più produttivi per impatto e statistiche. Può davvero aspirare al titolo di MVP (miglior giocatore) della stagione regolare?
«Questo è un discorso di cui non mi sono mai preoccupato. Non penso al titolo di Mvp, non è nei miei ragionamenti. Piuttosto mi interessa preparare al meglio ogni partita che devo giocare, per contribuire alla vittoria della Cimberio. Questo è il vero obiettivo che mi pongo».
Intanto le sue sette schiacciate contro Biella sono record di sempre per la Pallacanestro Varese, lo sa?
«Sì, me lo hanno detto e sono felice di aver stabilito questo primato. In quella occasione i miei compagni hanno continuato a darmi la palla vicino a canestro: io non ho fatto altro che cercare di segnare nel modo più semplice possibile».
Ci dica la verità: a schiacciare è più bravo lei o Achille Polonara?
«Achille, di sicuro. Lui ha molta più fantasia, è sicuramente più creativo di me. Io probabilmente schiaccio più di potenza».
Chiusura "tecnologica": tra gli americani di Varese lei è l’unico a non usare Twitter che per gli altri è una vera e propria droga. Come mai?
«In effetti tutti gli altri – Adrian, Mike, Ebi – si sono stupiti quando lo hanno saputo ma non è una cosa di cui sono appassionato. Utilizzo Facebook, mi basta e mi trovo bene con quello. Per adesso quindi non cinguetto… ma magari in futuro inizierò anch’io!».
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