2013, l’anno delle comete

Saranno almeno due le comete che visiteranno i nostri cieli nei prossimi 12 mesi: Panstarrs a marzo e ISON a novembre

Il 2013 potrebbe essere proprio l’anno delle comete, dopo un lungo periodo trascorso senza poter ammirare la bellezza di questi astri chiomati. Chi infatti non ricorda la stupenda visione ad occhio nudo della cometa Hale-Bopp nella primavera del 1997 con le sue code, una bianca ed una blu, anche dai cieli cittadini? Quest’anno una cometa in particolare, la ISON, farà molto parlare di sé tra la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno prossimi, sempre che rispetti le previsioni.
Le comete sono infatti astri per i quali è quasi impossibile stabilire l’esatta luminosità nei momenti attorno al passaggio al perielio, perchè tutto dipende dal contenuto di ghiacci e polveri nel nucleo e dal tasso di sublimazione di queste sostanze man mano le temperature aumenteranno con il suo avvicinarsi al Sole. Ma andiamo con ordine.
Due almeno saranno le comete che visiteranno i nostri cieli nei prossimi 12 mesi: a marzo sarà la volta della Panstarrs, nome scientifico C/2011 L4, che sarà probabilmente visibile ad occhio nudo bassa sull’orizzonte occidentale poco dopo il tramonto, durante il crepuscolo. Il nome deriva dall’osservatorio professionale americano che l’ha scoperta, e che si chiama appunto Panstarrs. La cometa si trova attualmente ad una distanza dal Sole di 180 milioni di km, e nelle prossime settimane si avvicinerà velocemente al Sole, tanto che il 10 marzo arriverà a 45 milioni di km dalla nostra stella (più vicina di Mercurio), raggiungendo una luminosità pari alla magnitudine 2, divenendo quindi percepibile ad occhio nudo, anche se in ogni caso sarà sempre meglio usare un binocolo. Il periodo migliore di visibilità sarà dal 12 marzo, circa 30 minuti dopo il tramonto del sole, quando la cometa sarà molto bassa verso occidente. Si renderà quindi necessario osservare da luoghi liberi da ostacoli in direzione Ovest e possibilmente non inquinati da luci artificiali. Nei giorni successivi la cometa lentamente si alzerà, ma così farà anche la Luna, e la sua luce ne disturberà man mano la visione.
A novembre sarà la volta della ISON, nome scientifico C/2012 S1, scoperta nel settembre 2012 da astronomi russi facenti parte dell’International Scientific Optical Network (ISON, appunto) quando era ancora lontanissima dal Sole, a quasi un miliardo di km (oltre Giove!). Questo nuovo “visitatore cosmico” proviene dalla Nube di Oort, l’enorme regione sferica di corpi ghiacciati che circonda il nostro sistema solare e che rappresenta il serbatoio delle comete a lungo periodo. Queste possono essere facilmente perturbate dal passaggio ravvicinato di qualche stella, ed indirizzate verso le regioni interne del nostro sistema planetario, in un viaggio che può durare anche centinaia di migliaia di anni. Le caratteristiche della sua orbita hanno subito attirato l’attenzione degli astronomi; innanzitutto il fatto che fosse già visibile a quella distanza faceva ben sperare, ma quando hanno calcolato la sua minima distanza dal Sole sono rimasti a bocca aperta: il 28 novembre, infatti, la cometa si avvicinerà a circa 1 milione di km dalla sua superficie (la Terra ne dista circa 150 milioni) e secondo i calcoli potrebbe raggiungere una luminosità pari alla magnitudine -10, poco meno della Luna piena! A scanso di equivoci va precisato che questa luminosità sarà raggiunta di giorno, e che la cometa sarà vicinissima al Sole, quindi in ogni caso per osservarla sarà necessario nascondere il Sole dietro una casa oppure al limite con la propria mano. Nei giorni successivi si allontanerà dal Sole, emergendo dalle luci dell’alba. L’incognita principale riguarda proprio la sua sopravvivenza: si scioglierà completamente a causa dell’estrema vicinanza al Sole oppure riuscirà a sopravvivere? In quest’ultimo caso, lo spettacolo potrebbe davvero essere eccezionale, superando di gran lunga la già citata Hale-Bopp. Ma questo lo si potrà sapere soltanto a fine novembre, e di certo non mancheremo di aggiornarvi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Gennaio 2013
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