I sindaci: “Vogliamo nuove regole contro il gioco d’azzardo”
Anche Cassano Magnago, Azzate e Gazzada tra i Comuni che hanno firmato il Manifesto per la legalità che chiede nuovi poteri e regole più precise per contrastare le dipendenze. Appello ai candidati in Regione e al Parlamento
I sindaci lombardi chiedono ai candidati alle Regionali e alle Nazionali di prendere posizione contro il gioco d’azzardo e a favore della prevenzione della dipendenza. Lunedì 14 gennaio molti sindaci si sono ritrovati per firmare insieme il "Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo". Tra i Comuni del Varesotto che hanno aderito ci sono Azzate, Gazzada Schianno, Cassano Magnago. «Con questo atto – dice il sindaco di Cassano Nicola Poliseno – vogliamo sottolineare il nostro impegno per contrastare i rischi derivanti dal gioco d’azzardo, impegnandoci in prima linea dato che lo Stato é troppo distratto, troppo attento a sostenere questo mondo. Il gioco ha sostituito la ricerca di conforto a||’interno della famiglia, i sentimenti, la messa a disposizione delle proprie abilità; ha alterato i nessi cognitivi e la costituzione morale degli italiani: ha generato una dipendenza di massa, con enormi costi sociali, basta pensare che il costo del recupero di un giocatore dipendente si aggira intorno ai 30.000 euro l’anno per un totale di 5-6 miliardi spesi già oggi in italia. Senza contare i patrimoni dilapidati, il lavoro perso, le ore di lavoro e di relazione dedicate al gioco».
I sindaci sollevano anche la necessità di contrastare la microcriminalità che ruota spesso intorno alle sale giochi e gli interessi della criminalità organizzata, ma anche i fenomeni più subdoli di isolamento e degrado sociale legato al gioco
Cosa chiedono i sindaci ai candidati alle Regionali e Nazionali? Per esempio che sia espressamente vietata la pubblicità del gioco d’azzardo (oggi onnipresente, in particolare in tv), che il gioco d’azzardo patologico venga inserito all’interno dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria "con una normativa volta a equiparare il diritto alle cure e l’accesso gratuito e diretto ai servizi già garantiti nelle altre forme di dipendenza patologica", che "una percentuale del fatturato complessivo sul gioco venga devoluto alla riparazione dei danni" e che sia posto "un freno al modello di |iberalizzazione controllata del gioco d’azzardo in italia". Sotto questo aspeto in particolare i sindaci chiedono che siano rafforzati i poteri di ordinanza per definire l’orario di apertura delle sale gioco e stabilire le distanze dai luoghi sensibili e che sia richiesto ai Comuni e alle Autonomie locali il parere preventivo per l’insta||azione dei giochi, procedura che invece oggi non è prevista. Significativo il fatto che spesso i sindaci scoprano "a cose fatte" della comparsa di una nuova sala giochi, perchè queste attività non sono di fatto sottoposte a nessuna autorizzazione preventiva dal Comune.
I Comuni aderenti
Promotori: Corsico, Lecco, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Rho, Vanzaghello, Cornaredo, Paderno Franciacorta, Cavenago di Brianza.
Hanno aderito in seguito: Milano, Piacenza, Gromo (BG), Ponte Lambro (CO), Olgiate Molgora (LC), Mesero (MI), Osnago (LC), Cavenago di Brianza (MB), Castiglione d’Adda (LO), Malegno (BS), Cologno Monzese (MI), Cassano Magnago (VA), Binasco (MI), Prevalle (BS), Zeccone (PV), Liscate (MI), San Donato Milanese (MI), Cosio Valtellino (SO), Dresano (MI), Gazzada Schianno (VA), Padegne sul Garda (BS), Carpiano (MI), Vimodrone (MI), Rezzato (BS), Corbetta (MI), Pogliano Milanese (MI), Azzate (VA), Visano (BS), Morbegno (SO), Canegrate (MI), San Giuliano Milanese (MI), Dovera (CR).
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