Imu, Anci Lombardia presenta ricorso al Tar
Attilio Fontana: il ricorso “è frutto della incomprensibile mossa del Governo” – 21 i Comuni che hanno aderito
Il Tar Lombardia ha iscritto a ruolo il ricorso di Anci Lombardia contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze sugli atti che hanno determinato le differenze di gettito ICI/IMU e la variazione del fondo sperimentale di riequilibrio. Si attende ora il pronunciamento del Tribunale Amministrativo Regionale.
Sono 21 i Comuni lombardi che hanno aderito alla iniziativa
Per il Presidente di ANCI Lombardia, Attilio Fontana, la decisione di procedere con il ricorso “è frutto della incomprensibile mossa del Governo che, unilateralmente, ha modificato gli importi del gettito ICI del 2010, importi nella sostanza certi poiché realmente riscossi dai Comuni”.
Per Roberto Scanagatti, Vicepresidente di ANCI Lombardia, si deve inoltre ricordare che “nel 2012 la partita dell’IMU ha visto i Comuni incassare una tassa per conto dello Stato, al quale è stata destinata buona parte del gettito. Confidiamo che dall’anno prossimo, grazie anche alle pressioni esercitate dal movimento dei Sindaci, l’IMU possa restare ai Comuni. Ci impegneremo – aggiunge il sindaco di Monza – affinché il futuro governo riveda in modo più equo l’imposta, alleggerendo e possibilmente azzerando il peso anzitutto sulle prime case delle fasce medio basse della popolazione.
L’avvio del ricorso di ANCI Lombardia è nato in seguito alla notizia che lo Stato ha diminuito, in modo unilaterale, il valore del gettito ICI dei comuni riferito al 2010, che era già stato verificato e sul quale si basa la quota di gettito IMU che viene destinata ai Comuni. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha infatti introdotto un nuovo criterio per il calcolo del valore ICI di riferimento, non condiviso da ANCI, che ha alterato – diminuendolo – il dato ICI desumibile dai certificati dei conti consuntivi dei Comuni. L’importo risultante è stato quindi confrontato con quello dell’IMU relativo agli “altri immobili” incassato con l’acconto di giugno e proiettato sull’intero anno e, a seconda delle discrepanze, è stato adottato dal Ministero un criterio correttivo nella destinazione della quota IMU ai comuni. Nella maggioranza dei casi la correzione è stata al ribasso e il Ministero ha reso noto tale modifica solo a fine ottobre, quando molti comuni avevano già impegnato le cifre precedentemente accordate, se non addirittura ricevute.
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