
Al valico con un tesoretto nascosto tra i vestiti e nelle mutande
Un commercialista è stato fermato alla dogana. Oltre alla valuta dichiarata, 9.000 euro, aveva addosso ben trecento banconote da 500 euro l'una
Nel portafoglio custodiva 9.000 euro in banconote nuove di zecca. Le altre (ben 300 da 500 euro , per un totale di 150.000 euro) se le era nascoste addosso, infilandole tra i vestiti e nella biancheria intima. Un commercialista italiano, orginario della Sicilia, residente in Austria e con passaporto lussemburghese è stato fermato dai militari del Gruppo Guardia di Finanza Ponte Chiasso, con i funzionari della Dogana di Ponte Chiasso mentre stava attraversando il valico di Como-Brogeda diretto in Italia. L’uomo viaggiava a bordo di un potente Suv e aveva dichiarato ai finanzieri di portare con sé circa 9.000 euro, importo inferiore alla soglia consentita. E in effetti nel portafoglio mostrato durante controllo erano realmente contenute quelle banconote: 9.000 euro esatti, tutte in tagli da 500 euro e nuove di zecca. Particolare quest’ultimo che ha insospettito i militari. Il professionista, alle domande dei finanzieri, è più volte caduto in contraddizione sino a confessare la violazione, cominciando ad estrarre alla spicciolata da più parti del corpo numerose banconote da 500 euro, accuratamente nascoste tra gli abiti e la biancheria intima.
Ci sono voluti alcuni minuti per portare a termine l’operazione dal momento che complessivamente le banconote da 500 euro indossate erano 300, per un valore complessivo di 150.000 euro.
Dei 149.000 euro trasportati illecitamente ne è stato sequestrato immediatamente il 50%, per un importo di 74.500 euro, in attesa che il Ministero dell’Economia e delle Finanze definisca la sanzione da applicare al trasgressore, oggi variabile dal 30 al 50% della somma trasportata illegalmente.
Terminato il controllo, il professionista ha curiosamente preferito rientrare immediatamente in Svizzera piuttosto che proseguire il viaggio in Italia. Questa volta, però, in uscita dall’Italia ha preferito fermarsi nuovamente al valico e presentare la dichiarazione valutaria per l’esportazione in territorio elvetico dei rimanenti 84.500 euro.

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