La guerra di 500 anni fa che insanguinò l’Italia
Venerdì sera, al museo degli Studii Patri di via Borgo Antico, il Lions presenta la pubblicazione della cronaca manoscritta di Bernardino Ferni, che raccontò l'Italia del Cinquecento divisa dal conflitto tra le potenze
Venerdì 22 febbraio 2013 alle ore 21 il Lions Club Gallarate Host presenterà, nel Museo della Società Gallaratese per gli Studi Patri di via Borgo Antico, la pubblicazione della cronaca storico-letteraria intitolata “Naufragium Italicum”, manoscritta dal Notaio Bernardino Ferni (1507 – 1579). Una fonte primaria per la conoscenza della storia d’Italia nel secolo XVI: il Naufragium Italicum è il lungo racconto in cinque libri della sanguinosa guerra che dal 1520 al 1530 insanguinò l’Italia, contesa dalle grandi potenze. Il suo autore è Bernardino Ferni (1507-1579), un giovanissimo notaio gallaratese che visse in prima persona quella spaventosa catastrofe, impossibilitato ad esercitare la sua professione ed anche privato delle sostanze, oltre che delle persone care. Con questa sua ambiziosa opera volle gareggiare con gli antichi autori latini, ma soprattutto mostrare la sua eccellenza letteraria ed erudita, per avere una degna carica nell’Amministrazione Sforzesca. Il suo racconto, ricco di pathos e partecipazione personale, è particolarmente attento alle vicende sepriesi, ma aperto ed organicamente collegato alla scena milanese ed italiana. La sua testimonianza di contemporaneo ci ridona il senso originario di fatti e personaggi, successivamente rielaborati e tramandati a livello scolastico secondo i modelli della storiografia risorgimentale. Nel finale e ritrovato accordo fra imperatore e papa, che restituisce tra l’altro il ducato di Milano a Francesco Sforza, il giovane scrittore vede la sospirata fine del naufragio di una guerra decennale e il ritorno ad una pace duratura per la sua terra natale.
Questo entusiasmante libro, testimone di un’epoca di crisi, restò nella clandestinità appena composto, fu apprezzato nel Gran Secolo, riscoperto nei primi decenni del secolo scorso, ma mai pubblicato e letto nella sua interezza ed autenticità.
Oggi finalmente è possibile disporre della riproduzione dell’originale, con trascrizione, traduzione e un apparato critico ed esplicativo, per agevolare e guidare la lettura di tutti.
Questa complessa operazione, resa possibile dall’apporto qualificato e disinteressato di una molteplicità di persone, assume oggi il significato di un risarcimento postumo per un autore, ingiustamente trascurato, e apprezzato solo a parole, che merita a buon diritto di figurare fra le più alte espressioni della tradizione storico letteraria a livello nazionale.
L’iniziativa si inserisce in una più ampia operazione di valorizzazione della storia del Ducato di Milano e dell’Alto Milanese per contribuire in modo permanente alla conoscenza del contesto storico e socio-culturale in cui il nostro Lions Club affonda le proprie radici.
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