Come si elegge il Papa
Le regole e il numero degli scrutini necessari per arrivare all'elezione del nuovo pontefice
E’ stato Benedetto XVI, con il Motu proprio De Aliquibus Mutationibus del giugno 2007 a stabilire alcune delle regole che definiranno il papa attuale: la maggioranza dei voti per l’elezione deve essere pari ai 2/3 dei votanti per tutti gli scrutini e a partire dal 34º scrutinio (o 35° se si era votato anche il giorno di apertura del Conclave) si procederà al ballottaggio, ma sempre con maggioranza di almeno i 2/3 dei votanti, tra i due cardinali più votati all’ultimo scrutinio: durante il ballottaggio i due votati perdono entrambi il diritto di voto.
Per la votazione di Benedetto XVI la regola era diversa: una norma prevista da Papa Giovanni Paolo II (ma prima ancora era stata dichiarata possibile da papa Paolo VI) prevedeva una riduzione del quorum alla maggioranza assoluta a partire dal 34º o 35º scrutinio, qualora ci fosse stato su tale modo di procedere il consenso dei Cardinali elettori.
Fino ad ora però, di scrutini ne sono bastati molti meno: contando solo gli ultimi due, papa Giovanni Paolo II è stato eletto in 8 scrutini (cioè in tre giorni solari) e Benedetto XVI in soli 4 scrutini. Gli scrutini sono ogni giorno quattro, due al mattino e due al pomeriggio: nella giornata di oggi 12 marzo sarà però uno solo, intorno alle 19.
Ad eleggere il papa sono i cardinali che non abbiano più di 80 anni: in conclave entreranno in 115. I requisiti per diventare Papa, cioè Vescovo di Roma, sono invece molto più semplici: è necessario essere un battezzato (ex aqua et Spiritu Sancto) nella Chiesa Cattolica o in essa accolto, essere di sesso maschile e non essere sposato. In caso di proclamazione di non vescovo, prima delle altre espressioni pubbliche sarà necessario nominarlo vescovo di Roma. Per essere nominato validamente vescovo, servono alcuni altri requisiti: Saldezza di fede, buoni costumi, pietà, zelo delle anime, saggezza, prudenza, virtù umane e ogni altra qualità che dimostri l’attitudine del Soggetto all’adempimento del suo ufficio; buona reputazione; età di almeno 35 anni; almeno 5 anni di presbiterato, laurea o almeno licenza in sacra Scrittura, Teologia o Diritto Canonico, conseguite in un Istituto di Studi Superiori approvato dalla Sede Apostolica, (quest’ultime disposizioni non sono vincolanti per l’elezione canonica ma hanno solo valore indicativo).
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