Famiglie tutor per aiutare i profughi senza alloggio
Riunione in Comune tra l'assessore Angelini, il Coordinamento Migranti, Cgil e Cisl. La maggior parte è ripartita o ha trovato una sistemazione ma per 13 è ancora emergenza
Famiglie tutor cercansi per aiutare i profughi. È la proposta emersa nel tavolo di confronto tenuto in Comune di Varese e che ha visto la partecipazione dell’Assessore a Famiglia e Persona Enrico Angelini , Thierry Dieng del Coordinamento migrante, Sergio Moia, dell’Anolf Cils, Oriella Riccardi della Cigil, insieme a due migranti.L’incontro è stata organizzato in risposta alla richiesta di Coordinamento Migrante preoccupato delle sorti di tanti extracomunitari accolti nei giorni della guerra in Libia e che dal 28 febbraio scorso non possono più contare sul sostegno statale: «Abbiamo fatto il punto della situazione e fatto una prima proposta – ha spiegato Angelini – Ad oggi, la maggioranza dei profughi che erano ospitati al Plaza, terminata l’emergenza, è partita per altri paesi europei, per il paese d’origine o per altre regioni italiane. Altri sono rimasti sul territorio, e qualcuno ha già trovato lavoro o un punto appoggio. Le persone che invece hanno trovato un alloggio temporaneo dai Frati Cappuccini viale Borri sono 10: di questi tre hanno però nel frattempo trovato una nuova sistemazione. C’è poi un altro gruppo di sei persone alloggiato al Molina. Vogliamo lavorare sulla singola persona, sul singolo caso per evitare qualunque forma di ghettizzazione, con l’identificazione di percorsi individuali. Ho così fatto una proposta concreta, dopo averla già sottoposta all’attenzione della Consulta delle famiglie, proposta lanciata per evitare che queste persone creino un nucleo chiuso che peggiorerebbe la situazione: puntare cioè sulla possibilità di integrazione nel territorio e società con famiglie disposte a compiere una sorta di tutoraggio per sostenere questi giovani nelle esigenze più impellenti come vitto, alloggio e lavoro. La Consulta si è già espressa positivamente mettendo a disposizione la rete di associazioni per verificare la disponibilità delle famiglie stesse».
Martedì prossimo, sempre in Comune, ci sarà un nuovo incontro per valutare i passi successivi. Il tavolo odierno ha anche trattato il caso dei profughi che ottennero inizialmente il permesso di soggiorno per motivi umanitari. Per alcuni quel permesso è in scadenza e ancora non si sa se potrà essere prorogato: «Per questo punto occorre appunto coinvolgere Prefettura e Questura».
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