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I 5 Stelle in subbuglio: “Ci stiamo preparando alle battaglie vere”
Sia il capogruppo al Senato Crimi che la senatrice bustocca Bignami ridimensionano il voto per Grasso espresso da alcuni colleghi: "Non vogliamo essere l'ago della bilancia ma quello della bussola"
Vito Crimi, capogruppo in Senato del Movimento 5 Stelle, l’ha definita una “trappola”: « Ci siamo caduti, è inutile nasconderlo, una trappola tesa dai vecchi volponi della politica. Due foglie di fico, presentabili meglio di altre, con le quali hanno cercato di metterci, in particolare al Senato, di fronte ad un ricatto morale, un ricatto che ci poneva nelle condizioni di essere determinanti per una eventuale rielezione dell’impresentabile Schifani, mettendo alcuni di noi nelle condizioni di dover scegliere se consentirlo o impedirlo a tutti i costi». Ma molti tra i senatori del Movimento 5 Stelle preferiscono parlare di scelta basata su una valutazione singola e personale, una scelta che ha portato alcuni di loro a non allinearsi a quanto espressamente stabilito a maggioranza durante la riunione fiume tra la seconda votazione e il ballotaggio Schifani-Grasso per la presidenza del Senato.
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La senatrice bustocca Laura Bignami usa una frase presa in prestito dall’ambito scientifico, dal quale lei stessa proviene, per spiegare meglio cosa vuole fare il Movimento 5 Stelle: «Mi piacerebbe che fossimo l’ago di una bussola e non di una bilancia – spiega – in sostanza non vogliamo avere un ruolo per far pesare il piatto da una parte o dall’altra ma averne uno che porti la politica a seguire un punto preciso che nella bussola è il nord e per noi sono i nostri ideali: trasparenza, etica, beni comuni». La stessa senatrice ridimensiona di molto i titoli dei giornali, soprattutto nazionali, che pongono la vicenda in chiave di scontro interno con il leader Grillo: «Abbiamo dato prova di democraticità e di capacità di giudicare una determinata situazione – prosegue – detto questo non ci siamo divisi su degli ideali ma su un’idea singola anche se in fondo eravamo tutti contrari all’elezione del senatore Schifani. I nostri colleghi siciliani hanno sentito dentro di loro la necessità di non deludere i loro elettori che non avrebbero mai potuto accettarlo nuovamente presidente del Senato, è stato un momento molto forte».
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