Il palco ribaltato
La crisi politica sembra non trovare sbocchi. Ogni attore recita la propria parte senza provare a cambiare copione. Nulla di fatto nell'incontro tra Bersani e Movimento 5 stelle
La politica ha i suoi rituali. Le sue forme, a volte, sono anche sostanza. Per questo, vedere in streaming l’incontro tra Bersani e i delegati del Movimento 5 stelle è stato molto interessante. Era la prima volta, ma la questione centrale ora non è la trasparenza o le modalità con cui si possono informare i cittadini. Quella, ad andare bene, rischia di diventare meta comunicazione. In questo caso, seppur con tutti i limiti, abbiamo potuto assistere a un momento fondamentale per la formazione di un possibile Governo.
È apparsa in modo impietoso e drammatico tutta la distanza che corre tra i problemi reali del Paese e i modi di fare politica. Un autentico teatrino con tanto di riferimento a diverse possibili sceneggiature. I personaggi in scena sono stati lo specchio di questa Italia a pezzi. Da una parte l’esperto leader, navigato politico, già ministro e attore della scena istituzionale da decenni. Dall’altra i rappresentanti di un quarto degli elettori stanchi del politichese, dei rinvii, dei privilegi, dell’impossibilità per i cittadini di esser protagonisti in modo diretto.
Il palco è quello che vede una disoccupazione giovanile al 40%, le aziende che chiudono, una totale assenza di politica industriale e anche estera, famiglie che si impoveriscono, le amministrazioni che non pagano e, che pur disponendo dei soldi, non possono investire, ma soprattutto assistiamo a un clima dove fiducia e speranza nel futuro sembrano dissolte.
Con questi elementi in campo, oggi, solo un grande colpo di scena, fatto non degli effetti speciali, ma della capacità di guardare dentro le cose con coraggio, avrebbe potuto aprire qualche spiraglio. Invece ognuno ha recitato la sua parte, e ce ne ha così da dire Bersani, rivolto alla Lombardi del 5stelle, “qui non siamo mica a Ballarò, qui si fa sul serio”.
Oggi è apparsa tutta la drammaticità con il presidente incaricato che, malgrado ripeta come un mantra che la situazione è drammatica e richieda un miracolo, vorrebbe trovare soluzioni restando ancorato ai rituali, e dall’altra parte un movimento che si chiama comunque fuori dai “vecchi giochi della politica”. Bersani ha bisogno di voti al Senato, ma si è presentato all’incontro senza una proposta concreta, e una domanda diretta. Come si può pensare di sparigliare le carte con un simile atteggiamento?
Pensare che questo sia legato al fatto che c’era la diretta streaming è ridicolo.
Gli attori fanno la loro parte con il Movimento 5 stelle che prende una posizione forte con affermazioni altrettanto forti. Quando la Lombardi dice “noi non abbiamo bisogno di incontrare le parti sociali, perché siamo noi le parti sociali”, esprime un’idea della società che è molto distante da quella delle democrazie che abbiamo conosciuto fin qui. L’idea che ognuno valga per quello che è ha un valore enorme, ma la comunità deve poi esser governata. Il Movimento 5 stelle, portando all’estremo l’esperienza della Rete, crede che non siano più necessarie le mediazioni. Una posizione suggestiva, ma che ha dei limiti enormi. In questa fase emerge così in modo ancor più drammatico la profonda distanza tra visioni diverse della società.
Gli italiani, forse anche non del tutto consapevoli, con il loro voto hanno premiato questa voglia di profonde fratture. Stanchi dei vecchi rituali della politica hanno ribaltato il palcoscenico. Farebbe bene a tutti prenderne atto e cercare nuovi copioni e nuove sceneggiature per cercare di trovare soluzioni, anziché muoversi come se il teatro fosse rimasto lo stesso.
Se gli attuali attori provassero a mettere in scena le parti centrali dell’opera confrontandosi anche sulle azioni, forse i dialoghi potrebbero trovare una loro ragione di essere. Insistere invece sul canovaccio di dove si troveranno i voti necessari al Senato per avere una maggioranza, a questo punto, non solo è perdere tempo, ma è ingannare tutti. Primi su tutti proprio gli attori.
È un momento difficile e complicato, ma anche di incredibili opportunità. Si può scrivere un pezzo di storia, ma occorre abbandonare rituali e certezze premiando umiltà, coraggio e creatività.
Stamattina di tutto questo non se ne è vista traccia da nessuna parte, e sarà un bel grattacapo per il Presidente della Repubblica.
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