Tecnici, classici o scientifici: l’importante è mettersi in gioco
Parlano alcuni dei docenti che hanno accompagnato gli studenti delle scuole superiori iscritte al business game della Liuc
Mettersi in gioco, confrontarsi con una nuova realtà, pensare al mondo del lavoro. Sono questi gli elementi positivi e di sfida che i docenti delle scuole superiori vedono nel progetto Business game offerto dall’università Carlo Cattaneo.
Alla finale di venerdì 15 marzo sono arrivate a Castellanza 48 squadre per un totale di oltre 250 studenti partecipanti da tutta Italia: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto. Diverse anche le provenienze scolastiche: tanti licei scientifici, ma anche istituti tecnici e a "sorpresa" un liceo classico. "Tanti dei nostri studenti – spiega Annalisa Moroni, docente di latino al liceo classico Rebora di Rho – frequentano poi facoltà economiche. Questa per noi e per i nostri studenti è una sfida: non possiamo aiutarli molto sul piano pratico, ma possiamo motivarli. E questo gruppo di ragazzi di un quarta si è entusiasmato ed è arrivato in finale".
Da Sondrio invece arrivano due squadre dall’Itis Mattei. "Per loro è un’esperienza coinvolgente – spiega il professore Camillo Bianchini – che può aiutarli anche per l’inserimento nel mondo del lavoro".
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