Tradito dal cellulare: anziano riconosce il suo truffatore

Poteva essere un normale controllo, ma un anziano ha riconosciuto nell'uomo fermato dalla Polizia Locale il truffatore che lo aveva rapinato pochi minuti prima. E così l'intera banda è finita in carcere.

Parlare al cellulare mentre si guida un’auto può costare caro, anche l’arresto se sei un rapinatore. Lo sanno bene un sodalizio di truffatori attivi tra la provincia di Varese e quella di Milano, traditi proprio da una telefonata alla guida. Dopo aver commesso l’ennesimo colpo, infatti, uno dei due rapinatori è stato fermato da una pattuglia della Polizia Locale perchè pizzicato alla guida mentre conversava al cellulare. Il tutto si sarebbe concluso con una semplice multa se non fosse stato per l’anziano appena truffato che, mentre si recava a sporgere denuncia, ha riconosciuto nell’uomo fermo davanti alla pattuglia degli agenti nell’autore del suo furto. A quel punto sono partite le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Nadia Calcaterra e che hanno approfondito le "amicizie" dell’automobilista disattento, portando in manette lo scorso gennaio i primi due truffatori
All’appello, però, mancava ancora il terzo complice. L’attività investigativa dei Carabinieri è quindi continuata e ha portato all’individuazione dell’ultimo membro della banda, rintracciato presso l’abitazione della sua convivente a San Giuliano Milanese, e per il quale si sono aperte le porte del carcere di Busto Arsizio nei giorni scorsi.

La tecnica adottata dalla banda era piuttosto semplice: qualificandosi come dipendenti preposti al controllo del contatore del gas e, in alcuni casi spacciandosi addirittura per agenti delle forze dell’ordine, chiedevano ai proprietari di casa di lasciarli entrare e, successivamente, li distraevano in modo da mettere a segno furti con destrezza, trafugando monili in oro e ingenti somme di denaro contante. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Marzo 2013
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