Cerardi: “Nessun impegno contro il nazifascismo”

Il segretario del PdCI commenta le scritte fasciste davanti alla sede Anpi e attacca l'amministrazione comunale rea, secondo lui, di non contrastare i gruppi di estrema destra in città

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni del segretario cittadino del Partito dei Cmunisti Italiani (FdS) Cosimo Cerardi su quanto accaduto alla sede Anpi di via Ferrer nei giorni scorsi.

Quanto è successo all’Anpi e alla associazione famiglie e dei Caduti Dispersi in Guerra di Busto Arsizio la notte del 24 Aprile, le scritte sui muri della sede Anpi di Via Ferrer, dove con caratteri cubitali inneggianti a “Benito Mussolini” ,” Dux” e alla” repubblica sociale” si è manifestato come è presente, nei momenti da quest’ultimo decisi, il movimento fascista e neonazista,come interviene e fa parlare di sé, appunto, la notte del 24 Aprile.
Nel 2004 l’incendio della sede dell’Anpi di Busto Arsizio e poi con il resto, per esempio la commemorazione di Hitler, alla presenza di un consigliere comunale di Busto Arsizio – con buona pace per le dichiarazioni del Sindaco Gigi Farioli – che se lo tiene, nonostante tutto, in consiglio comunale (e non si dimentica nemmeno la nota vicenda razzista Boateng), ed infine, l’altra notte a Busto Arsizio, le scritte sulle mura della sopracitata sede, ma gli inquietanti segnali in questi anni sul territorio bustese e nel vicinato non hanno mai smesso di evidenziare la presenza nazista- fascista, ci chiediamo con ferma determinazione, quali siano state le politiche messe in campo dal centrodestra per contrastare questa presenza nazifascista? Ma la risposta non si lascia attendere, niente !
La Provincia d Varese, e ciò è noto, assurge ai primi posti rispetto alla presenza di folte e assai variopinte formazioni parafasciste-naziste, spesso le stesse formazioni politiche della destra, dal Pdl alla LegaNord, hanno “ accolto” e comunque favorito il loro insediamento, altre , del centrosinistra, il Pd,mentre parlava “dell’Ulivo padano”, diciamo così, le ha sottovalutate; ed ora a fronte dell’ennesima manifestazione della “siffatta presenza fascista”,si assiste alle rituali dichiarazioni di condanna. No! Non è così, c‘è bisogno d’altro, c’era e c’è bisogno di un progetto di insediamento di una cultura della democrazia, del rispetto della cittadinanza, così come è scritto nella nostra Costituzione.
Forse si è ancora in tempo per mettere in campo una efficace linea politica-culturale, garante dei valori antifascisti , c‘è bisogno di una linea politica-culturale che punti al rinsediamento antifascista-democratico in un territorio che rischia di diventare il cuore nero della reazione fascistoide in tutto il nord Italia.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Aprile 2013
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