“Chi ha allenato a Napoli non ha paura della pressione”
L'intervista completa di Andrea Agostinelli rilasciata durante la sua presentazione da allenatore del Varese. "Ho motivazioni da vendere"
Andrea Agostinelli ha con sé un bagaglio ridottissimo («dovrò andarmi a comprare qualche camicia»), perché non si aspettava – martedì sera – di entrare negli studi di Mediaset Premium da commentatore e di uscire con il ruolo di allenatore del Varese. Certo, qualche abboccamento precedente c’era stato – lo dice lo stesso Rosati – ma la debacle di Vercelli ha decisamente accelerato i tempi del terzo esonero biancorosso da quando la società è in mano all’imprenditore nato a Santa Margherita Ligure. Dopo il lungo intervento del presidente tocca quindi ad Agostinelli presentarsi, e il primo pensiero è per il suo predecessore: «Faccio questo mestiere da tanti anni – spiega anzitutto – e quindi voglio fare un saluto sentito a Castori perché so come funziona e cosa si prova in casi come questi. Purtroppo è la nostra vita, e ci tengo a lanciare questo messaggio a Fabrizio».
La prima domanda riguarda il brevissimo tempo a disposizione per lavorare con il Varese, anche considerato che il suo contratto scade il 30 giugno senza alcuna opzione futura. «Non capita spesso di subentrare a cinque partite dalla fine, questo è vero – spiega il tecnico di Ancona – Ma se si fa un cambiamento simile è perché prima viene ponderato. La squadra è uscita per la prima volta dalla zona playoff e ha ritenuto che ci sia bisogno di una scossa. La società vuole motivazioni importanti e le ha chieste a uno che di motivazioni ne ha da vendere».
Quando si inizia a parlare della disposizione in campo, Agostinelli preferisce spostare il discorso sull’aspetto psicologico: «In carriera ho giocato in vari modi, con difesa a tre o a quattro, ma i moduli non vincono le partite. In questo momento la prima cosa su cui lavorare è la testa dei giocatori: mi pare che nell’ultimo periodo stiano faticando, io vorrei che tornassero a rendere al meglio dopo una sola vittoria in nove giornate. Per me è iniziata una full immersion nel Varese che parte proprio da questo aspetto, anche se da giovedì cominceremo a preparare la partita di Terni anche dagli altri punti di vista». Agostinelli inoltre spiega: «Per venire fuori da questa situazione bisogna azzerare tutto. Vuol dire che chi prima si sentiva trascurato, ora deve sapere che con me parte alla pari con gli altri; chi invece era considerato importante deve lavorare per salvaguardare il suo posto. Ci giochiamo playoff e Serie A, chi ci è già stato può spiegare agli altri cosa vuol dire. Non si gioca per restare mediocri ma per avere un’ambizione alta».
La Ternana prossima avversaria è tra l’altro una squadra in cui il neo-tecnico biancorosso ha lavorato, lasciando ottimi ricordi: «Fu una delle edizioni migliori della formazione rosso-verde – spiega a distanza di anni – e questo mi rende orgoglioso. Però in questo momento la mia testa è solo nel Varese, non ho tempo di pensare ad altro».
La presentazione tocca anche due argomenti spinosi: i tanti esoneri e il coinvolgimento nel recente calcioscommesse. «Mi è capitato di dover lasciare il posto a un collega, certo, ma bisognerebbe anche capire come ciò è accaduto. A Salerno ero in testa alla classifica con quattro punti di vantaggio, a Portogruaro ho preso la squadra a fondo classifica e, pur retrocedendo, abbiamo venduto cara la pelle». Per quanto riguarda la recente, breve squalifica, Agostinelli precisa: «Avevano chiesto tre anni e mi accusavano di illecito. Invece alla fine ho preso quattro settimane di sospensione per aver preso a male parole l’allenatore avversario nella partita “incriminata”. Ecco: quelle me le meritavo perché ho esagerato, ma quell’accusa è caduta».
Infine l’allenatore guarda a quello che potrebbe essere il rapporto con la città: «Varese è splendida e dà la possibilità di lavorare con serenità. Capisco però che quando ci si abitua in un certo modo, anche in luoghi tranquilli, iniziano a sentirsi responsabilità e pressioni. Ma chi ha allenato a Napoli e Salerno può affrontarle… anche se la società mi ha chiesto una cosa come i playoff e la Serie A».
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