Dalle olive all’olio “Kothon” passando dal web

Un 29enne con la passione per l'olio vuole rilanciare il prodotto che la sua famiglia produce da generazioni

“Un Brunello di Montalcino, un Barbaresco o un Chianti”. Al ristorante non è così strano sentire un’ordinazione più specifica del semplice “mi porti del vino”. Invece, quando si chiede l’olio, chi ci fa caso a che tipo di prodotto viene portato a tavola? Sicuramente meno persone, proprio perché è un alimento meno conosciuto nelle sue tante sfaccettature: tra le olive italiane ci sono la Biancolilla siciliana, la Cerasuola, la Coratina, l’Ogliarola Barese, la Taggiasca ligure, solo per citarne alcune. Così come altrettante sono le tecniche di preparazione e di affinazione del prodotto. Ma in quanti le sanno riconoscere?
Se lo è chiesto Marco Bonsignore, un ragazzo di 29 anni della provincia di Varese che, nel tempo libero dal suo vero lavoro, sta avviando una nuova attività imprenditoriale. Il suo sogno è vedere affermarsi sul mercato il suo pregiato olio fatto con la Nocellara del Belice, una qualità di olivi che cresce e viene coltivata unicamente in un fazzoletto di territorio siciliano compreso tra i comuni di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna.
Lui la coltiva e raccoglie a Selinunte, nel territorio del comune di Castelvetrano, un luogo intriso di tradizione e di storia, sede di un inestimabile parco archeologico con le rovine dell’antichissimo insediamento dei greci.
L’attività è da sempre nel dna della sua famiglia, lui stesso ci si adopera da più di dieci anni, e adesso, convinto della qualità del proprio prodotto, ha deciso dargli il “lustro” che merita, anche attraverso l’uso del web. LA PAGINA FACEBOOK di kothon

«Come avviene per il vino – spiega il giovane Bonsignore -, l’olio extravergine di oliva italiano viene prodotto in diverse regioni geografiche del Paese. In ciascuna di queste crescono differenti tipologie di olive e di uve, ognuna con caratteristiche, sapori e metodi di coltivazione sensibilmente differenti. Si può anche immaginare per ciascuno un giusto accostamento con un piatto ben cucinato».
Marco tutti gli anni prende un periodo di ferie e si trasferisce in Sicilia per la raccolta («rigorosamente a mano») delle olive e adesso ha deciso di curare con più impegno anche la parte della promozione e distribuzione: «nella zona dove produciamo troppo spesso le olive e l’olio vengono trattati come una semplice materia prima – spiega Bonsignore – io vorrei valorizzarla come merita cercando una rete di vendita in ristoranti di alto livello e con collaborazioni con chef importanti».
L’idea è quella di rilanciare l’immagine del prodotto per farne comprendere il suo reale valore: «mi piace paragonare l’olio delle olive Nocellara del Belice allo Champagne – spiega Bonsignore -. Come quest’ultimo, infatti, viene prodotto a partire da piante coltivate e lavorate esclusivamente in zone caratterizzate da specifiche situazioni climatiche e può avere qualità e costi molto differenti a seconda delle aree di produzione e dei metodi di coltivazione e lavorazione. Il mio olio, l’olio extravergine di oliva Kothon, come un ottimo Champagne, viene realizzato in un’area geografica particolarmente favorevole, e con i più attenti e naturali procedimenti di coltivazione e produzione».

L’inizio dell’attività parte proprio dall’esigenza di accompagnare la promozione dell’olio ad un discorso di tipo culturale: «solo conoscendo un prodotto possiamo apprezzarlo davvero», spiega Marco che adesso sta intessendo collaborazioni con alcuni ristoranti (tra i quali il ristorante “Giro di Vite” di Albizzate vincitore del premio Eat Out Award di Varesenews) e sta lavorando con la comunicazione anche grazie ai social network come Facebook: «il mio obiettivo è far parlare di olio e far si che venga apprezzato. E siccome lo so fare e credo nel mio prodotto voglio cominciare a farlo seriamente».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Aprile 2013
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