Due falchi incatenati alla gabbia, liberati dalla Forestale
I due pregiati esemplari erano imprigionati in un recinto ai margini dell'auostrada A8, esposti alle luci e allo smog, in condizioni igieniche disastrose.
Due falchi imprigionati a terra, trattenuti da tanto tempo che persino la muscolatura aveva iniziato ad atrofizzarsi. A scoprirli e a liberarli è stata la Guardia Forestale, intervenuta lo scorso 4 aprile in un’abitazione privata ai margini dell’autostrada A8.
La perquisizione, disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, è scattata a seguito di una segnalazione giunta al Corpo forestale dello Stato e di successivi rilievi fotografici eseguiti dagli agenti della Stazione Forestale di Vergiate, anche con l’ausilio di un elicottero del Reparto Volo della Polizia di Stato. Le fotografie scattate dall’alto hanno confermato la presenza di uccelli rapaci tutelati – oltre che dalla normativa nazionale sulla caccia – dalla Convenzione di Washington sulle specie rare e a rischio di estinzione.
I due esemplari di Falco Lanario e Pellegrino – al momento della perquisizione svolta anche dal Nucleo Investigativo della Forestale – erano detenuti in un piccolo recinto in muratura, legno e rete metallica oscurata: i rapaci erano legati con una corda di nylon assicurata al terreno ed alle loro zampe mediante un moschettone in ferro. Il recinto era inoltre sprovvisto di idonei posatoi rialzati, di riserva d’acqua, era sporco di feci ed esposto a rumori e luci della vicina autostrada. Il Dirigente medico veterinario che ha collaborato con gli uomini del Corpo Forestale dello Stato ha accertato, in entrambi gli esemplari, una marcata ipotrofia dei muscoli deputati al volo: ai rapaci non era evidentemente consentito di volare con regolarità; il Falco Pellegrino, inoltre, presentava ulteriori lesioni riconducibili alla detenzione.
Anche dall’esame della documentazione di accompagnamento sono emerse irregolarità; i falchi Lanario e Pellegrino sono assoggettati alla normativa CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), una convenzione internazionale firmata a Washington nel 1973, sulla tutela degli esemplari animali e vegetali a rischio estinzione e sul controllo del loro commercio. I due uccelli sono stati posti sotto sequestro e ricoverati presso un Centro per il recupero degli animali selvatici gestito dal WWF, per le doverose cure e riabilitazione. La persona che deteneva i due falchi è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per maltrattamento di animali e detenzione irregolare di fauna protetta.
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