Metalmeccanico, aumenta la cassa integrazione

Continua ad aumentare la cassa integrazione nel settore metalmeccanico lombardo. Forte incremento per gli impiegati. Tra le province più colpite Bergamo e Varese

metalmeccanicoLa cassa integrazione nel metalmeccanico lombardo continua a crescere. Dai dati resi noti dall’Inps, considerando il periodo di marzo, emerge che lo scorso mese le ore di cassa integrazione nel settore metalmeccanico sono state 10 milioni circa contro le quasi 9 milioni e 660mila del marzo 2012, con un aumento del 3,3 per cento. In grande aumento, rispetto al mese dell’anno scorso, le ore di cassa per gli impiegati che sono state, nel marzo 2013, quasi 3 milioni mentre nello stesso mese del 2012 sono state 2 milioni e 400mila circa. L’aumento è stato del 25 per cento. Per gli operai, invece si è passati dai 7 milioni e 300mila del marzo 2012 ai 7 milioni del marzo 2013, con una diminuzione del 4,3%.
Le province più colpite per l’aumento della cassa sono state quelle di Bergamo (38%), Como (16,5%), Lecco (21%), Milano (14,5%), Varese (98%). Incremento per cassa integrazione ordinaria a Bergamo (205%), Cremona (135%), Lecco (73,6%), Mantova (173%), Varese (95%).
Impennata in alcuni territori per la cassa integrazione speciale: 123% a Milano, 248% a Pavia e 207% a Varese.
Considerando invece il periodo compreso tra aprile 2012 e marzo 2013 e lo stesso periodo dell’anno precedente si nota un aumento complessivo di ore del 6,15 per cento, visto che si è arrivati a quasi 98 milioni e 600mila dai quasi 92 milioni e 900 mila ore. Percentuale che sale per gli impiegati, con un aumento del 12,2% rispetto al 5,5% degli operai. Da considerare che ci sono province che soffrono più di altre rispetto all’anno precedente. E’ il caso di Bergamo (35%), Lecco (29%), Mantova (11%), Pavia (86%), Varese (30%), Sondrio (168%). Per quanto riguarda Bergamo, Mantova, Pavia si registra un forte aumento anche della cassa ordinaria, rispettivamente del 189,5%, 148%, 103%. A Pavia 112,09% in più per la straordinaria. A Sondrio la straordinaria arriva al 2158%, il che significa che sono in corso dinamiche di ristrutturazione aziendale che prevedono riduzioni aziendali e occupazionali.
“Mese dopo mese la situazione diventa sempre più preoccupante – spiega Mirco Rota, segretario generale Fiom Cgil Lombardia. – Non c’è solo il problema del rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga, ma anche il fatto che aumenta in diverse situazioni l’uso della cassa ordinaria e straordinaria. Servono provvedimenti immediati ed efficaci per intervenire con urgenza”.
Secondo la Fiom, il recente provvedimento ministeriale che conferma la detassazione del lavoro straordinario è davvero inutile e dannoso e dimostra la non volontà di intervenire rispetto alla crisi e ai suoi effetti. Invece di detassare lo straordinario per pochi lavoratori si deve distribuire il lavoro attraverso i contratti di solidarietà per i tanti lavoratori travolti dalla crisi. La ripresa sembra lontana visto che, come dice Rota, “i segnali che ci arrivano da alcuni settori come l’indotto dell’auto, l’elettrodomestico e la siderurgia ci inducono a pensare che nei prossimi mesi ci saranno ancora problemi occupazionali”.
Negli incontri che si stanno facendo con le forze politiche in Regione Lombardia la Fiom sta chiedendo di intervenire per il rilancio di questi settori, con un provvedimento per quanto riguarda il sostegno anche economico dei contratti di solidarietà. La Fiom chiede poi che nella regione più ricca ed industrializzata del paese si inizi a sperimentare il reddito di cittadinanza per dare risposte ai giovani, ai precari e a chi è costretto a ricorrere al lavoro nero.

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Pubblicato il 09 Aprile 2013
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