Quirinale, fumata nera
Bersani e Berlusconi si erano accordati sul nome di Franco Marini, ma non ha raggiunto il quorum al primo turno. I renziani hanno votato Chiamparino, il Movimento 5 Stelle
Fumata nera per Franco Marini, il candidato dell’accordo tra Pd e Pdl è stato bocciato sia al primo che al secondo voto. La prima giornata di votazioni parlamentari per la scelta del presidente della repubblica si è conclusa con un nulla di fatto. Marini potrebbe essere eletto alla quarta votazione quando sarà sufficiente la maggioranza semplice. Bersani tuttavia ha dichiarato nel pomeriggio che siamo in una “fase nuova”, e che tocca adesso al Pd fare una proposta che potrebbe dunque essere un nome finora trascurato. Il quorum nella quarta votazione scenderà a quota 504. «Questa proposta sarà, come nostro costume, decisa con metodo democratico nell’assemblea dei nostri grandi elettori» ha aggiunto Bersani, che dunque si prepara a una difficile serata con i suoi parlamentari: già oggi si sono spaccati e, in una certa misura, hanno fatto trapelare dello scontento anche nei social network. I deputati del Movimento 5 Stelle hanno votato Stefano Rodotà in entrambe le votazioni. I renziani hanno votato compatti per Sergio Chiamparino, l’ex sindaco di Torino, che nella seconda votazione ha quasi raddoppiato i voti, un segnale di dissenso più che riconoscibile. Significativi anche i 38 voti per Massimo D’Alema e i 38 per Prodi. Ufficialmente alla seconda votazione Pd e Pdl erano schierati per la scheda bianca, ma dalle urne è uscito di tutto.
Un grande elettore ha voluto scrivere sulla scheda il nome di Sophia Loren. Era già capitato nel 1992 durante le votazioni che portarono all’elezione di Oscar Luigi Scalfaro, oggi il replay. Preferenze anche per il giornalista e conduttore televisivo Michele Cucuzza, per Fiorello, Giovanni Trapattoni e il capitano Ultimo, Sergio De Caprio. Un voto anche per Rocco Siffredi, ma non ha i requisiti utili per essere eletto al Quirinale essendo nato nel 1964.
I più votati al secondo turno. Rodotà 230, Chiamparino 90, Prodi 10, Marini 15, D’Alema 38.
La seduta riprenderà domani mattina, 19 aprile, alle 10, per la terza votazione. La maggioranza richiesta è ancora dei 2/3. Dalla quarta votazione è richiesta la maggioranza assoluta (504 voti)
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