
“Dire che Ottavio Missoni era una persona eccezionale è dire poco”
A poche ore dalla scomparsa dello stilista tanta la commozione in paese. Il ricordo di chi lo ha conosciuto: da chi lo incontrava sporadicamente all’autista che lo ha servito per 37 anni
«Tutti noi abbiamo un parente che lavora alla Missoni. Con Ottavio scompare un grande uomo». È questo il sentimento generale che invade Sumirago, poche ore dopo la notizia della scomparsa dello stilista. Sono tutti molto riservati, come lo sono stati in tutti questi anni i Missoni: una forma di rispetto ulteriore per una famiglia che ha dato molto a Sumirago, dai posti di lavoro al sostegno alle numerose associazioni, sportive e non sportive. La famiglia ha chiesto, fin dal suo ricovero in ospedale il 30 aprile e le conseguenti dimissioni, la massima riservatezza. Anche il sindaco Mauro Croci ha accolto la richiesta e ha emesso un ordinanza che vieta l’ingresso nella via della ditta e dell’abitazione. (continua l’articolo dopo il video)

In paese pochi affermano di conoscerlo personalmente, ma nessuno si esime dal definirlo una grande persona che ha fatto tanto anche per il paese in cui vive. Tanto da aver voluto mantenere proprio qui l’azienda dove ancora oggi lavorano 250 dipendenti. «Ricordo con divertimento i grandi personaggi che sono passati di qui per trovarsi con lui – racconta l’ex consigliere comunale Arcadio -. Era una persona molto riservata, non è che non dava confidenza, ma aveva il suo modo di dimostrare l’attaccamento al paese. Ricordo più di 25 anni fa, quando vennero Gianni Brera, Cesare Rubini e Walter Chiari che si raccontavano le storie al bar, nella normalità del nostro paese di campagna».
Commosso il ricordo del signor Franco, autista di Missoni da 37 anni, incontrato in posta per ritirare la corrispondenza dell’azienda, che in queste ore è rimasta in attività: «Sono con lui da una vita, sono passato poco fa da casa per far le condoglianze alla signora – racconta mentre trattiene le lacrime -. Spesso andavamo in giro insieme e lo accompagnavo soprattutto nell’ultimo periodo quando faceva fatica a guidare».
Il signor Franco non ha esitazione a definire Ottavio Missoni «una persona eccezionale, ed è ancora dire poco. È venuto in azienda fino a poco tempo fa, aveva le sue cose da fare ed è sempre stato attivo. Adesso mi rimane quello che mi ha insegnato in questi anni: da lui ho imparato tutto, dal modo di vivere a come comunicare con la gente, fino a far sentire tutti a proprio agio. Con lui non ci si sentiva mai fuoriposto, era una persona eccezionale».
Lo stessa opinione che traspare anche da coloro che non vogliono parlare in questo momento: «Lo conosciamo come lo conoscono tutti – dicono alcuni passanti in un cortile di una casa del centro del paese -. Non si può dire altro, solo che se ne è andata una grande persona».
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