È morto Giulio Andreotti
Protagonista della politica italiana per tutto il ventesimo secolo, è stato sette volte presidente del consiglio, e ventidue volte ministro. Aveva compiuto a gennaio 94 anni
È morto Giulio Andreotti.
Fin dalla fase Costituente nel 1946, Andreotti è stato un protagonista assoluto della vita politica italiana e uno dei principali esponenti della Democrazia Cristiana e
Sette volte presidente del consiglio (tra cui il governo di "solidarietà nazionale" durante il rapimento di Aldo Moro tra il 1978 e il 1979), è stato anche 22 volte ministro: 8 volte alla Difesa; 5 volteagli Esteri; 3 volte alle Partecipazioni Statali;
2 volte alle Finanze, una volta a testa al Bilancio, all’Industria, al Tesoro, all’Interno (e fu il più giovane della storia repubblicana, a soli trentaquattro anni), una volta ai beni culturali e una alle Politiche Comunitarie.
Attualmente era senatore a vita: non ha però partecipato alle ultime votazioni.
Considerato da sempre un’eminenza grigia dei poteri forti, il 2 maggio 2003 è stato giudicato per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Corte d’Appello di Palermo, la quale però lo ha assolto per i fatti successivi al 1980 e ha dichiarato il non luogo a procedere per i fatti anteriori.
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