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Incubo Unendo Yamamay, in finale va Conegliano
Busto Arsizio clamorosamente battuta in casa ed eliminata dalla corsa allo scudetto: venete mostruose, le biancorosse non entrano mai in partita e alzano bandiera bianca già nel secondo set. Piacenza-Conegliano assegnerà il titolo
Il sogno scudetto della Unendo Yamamay si trasforma in incubo, nel modo più clamoroso e incredibile che si potesse immaginare. Busto Arsizio, che in questo campionato non aveva mai perso in casa, viene letteralmente travolta a domicilio da Conegliano in gara 3 della serie di semifinale: uno 0-3 senza appello che ricalca, enfatizzandola, la sconfitta di due giorni prima a Treviso e toglie definitivamente alle biancorosse la possibilità di difendere lo scudetto conquistato un anno fa. In finale ci va, per la prima volta nella sua storia, l’incredibile Imoco, che risorge dalle sue ceneri esattamente come era accaduto nei quarti di finale e legittima l’etichetta di super-sorpresa con una prestazione mostruosa, sigillata da 15 muri-punto, dal 58% in attacco di Barcellini, da un’intensità difensiva senza pari. Alla squadra di Gaspari riesce semplicemente tutto, Busto esce stroncata dalla pressione di chi deve vincere a tutti i costi. Il PalaYamamay dovrebbe essere un fortino inespugnabile, ma stasera gli occhi della tigre li hanno solo le "pantere": esemplare il punto di chiusura del secondo set in cui Rossetto, sul 13-24 (!), vola a recuperare un pallone già perso e provoca l’errore di Arrighetti.
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Ma già la partenza del match aveva dato segnali inquietanti, riproponendo quanto visto pochi giorni prima: una Yama annichilita dal nervosismo, incapace di trovare sbocchi in attacco (12 errori) e inconsistente a muro, si arrende sul 21-25 dopo l’inutile tentativo di rimonta finale. Irriconoscibili le giocatrici chiave, da Bauer a Caracuta. Secondo set insensato con 6 muri subiti, Marcon al 7% e la mossa disperata ma anche suicida di Parisi che toglie Brinker, l’unica che aveva sorretto la squadra fino a quel momento. Nel terzo, con Grbac in palleggio, Busto perlomeno ci prova, ma Conegliano riscrive tutti i manuali della difesa e si guadagna una strameritata finale. Forse una serie più “umana” (sulla distanza delle 5 partite e non delle 3) avrebbe potuto avere un risultato diverso, ma se l’Imoco gioca così può davvero ambire a un impensabile scudetto.
Per la Unendo Yamamay, partita per vincere tutto, la stagione si conclude nel modo più amaro, con la sola Supercoppa Italiana in bacheca e la mancata qualificazione alla Champions League (ma la società proverà a chiedere una wild card). Ci sarà tempo per riflettere su quanto (molto) c’è da salvare di un’annata intensissima ed emozionante, sugli errori compiuti e sugli incidenti di percorso; per adesso prevale lo sconforto. Le lacrime finali di Marcon e Leonardi, insieme al nervosismo provocato da comportamenti oltre il limite di qualche spettatore, la dicono lunga sullo stato d’animo di un ambiente che al game over, per di più in questo modo, non era più abituato.
LA CORNICE – Il clima al PalaYamamay è quello del grande evento: parcheggi strapieni già un’ora prima della partita, cori assordanti ed entusiasmo alle stelle, anche se non c’è il tutto esaurito. Lo striscione “Solo chi ha paura di cadere smette di volare” accompagna l’ingresso delle farfalle per il riscaldamento prepartita. Quasi 200 i supporter arrivati da Conegliano. Qualche polemica a distanza per i fischi ricevuti al Palaverde da Marcon: “Cisky per sempre ti ameremo e mai ti fischieremo” scrivono i tifosi biancorossi. Una “sciarpata” biancorossa apre il match decisivo consegnando anche alle telecamere della Rai un’immagine da brividi.
LA PARTITA – Nessun problema di formazone per le due squadre, che si presentano con i medesimi sestetti di due giorni prima: Caracuta-Kozuch diagonale titolare di Busto, risponde l’Imoco con le osservate speciali Barcellini e Fiorin in posto 4.
Conegliano appare subito in grande spolvero e apre la sfida con lo 0-2 di Barazza e Fiorin, mentre la Yama continua a non passare al centro come in gara 2 e si ritrova sotto 1-5. Calloni è sempre implacabile a muro (2-6), Barazza la imita su Kozuch per il 4-8; Busto tiene alto il ritmo difensivo e riesce ad avvicinarsi con l’ace del 10-11 di Kozuch, ma proprio nel momento più difficile Conegliano piazza un parziale di 0-6, con Barcellini in stato di grazia e il muro bustocco che non riesce a opporsi. Brinker prova a limitare i danni (13-18), ma subito dopo l’errore di Kozuch porta le ospiti a più 7. Sempre Maren, con un turno di servizio pesante, fa sperare le padrone di casa (18-22), che però subiscono il 19-24 di Nikolova. Brinker e Faucette annullano due set point, poi ancora la bulgara chiude con un pallonetto vincente.
Il secondo set inizia, se possibile, sotto auspici ancora peggiori: Calloni mura tutto, Barazza inchioda Leonardi in ricezione, Caracuta pesca Kozuch in controtempo e sull’1-4 è già time out. Barcellini passa da tutte le parti per il 4-10, Parisi inserisce Lombardo per Brinker, ma Busto è in pieno marasma. Poi arriva il momento del doppio cambio con Grbac e Faucette: va ancora peggio perché la Yama viene seppellita con un brutale 5-15. Conegliano ha la partita in mano e non fa mostra di voler rallentare, anzi: Nikolova e Calloni murano per il 7-19, l’arconatese affonda il colpo dell’11-22. L’ultimo punto è un errore di Arrighetti: l’Imoco è a un solo set dalla clamorosa qualificazione alla finale scudetto.
Parisi conferma Grbac in palleggio (con Kozuch opposto), ma anche il terzo parziale si apre all’insegna delle venete: due muri di Calloni e tre attacchi di Fiorin per il 2-5. Solo qualche errore ospite consente alla Unendo Yamamay di restare in scia, peraltro per poco: il servizio di Camera consegna un altro parzialone all’Imoco per il 5-11. Grbac prova a tenere in corsa le sue con un ace (7-11) ma è l’errore di Fiorin che riduce il distacco fino all’11-13, convincendo Gaspari a fermare il gioco. Al rientro in campo due errori bustocchi rimandano in fuga Conegliano, che fa una serie di veri e propri miracoli difensivi per il 12-16 e il 13-17. I due attacchi vincenti di Barcellini e l’errore di Brinker (14-21) scrivono la parola fine sulla serie: Nikolova mura due volte Marcon per il 16-24 e poi mette giù la palla del 18-25 che consegna alla storia la stagione dell’Imoco Conegliano.
La tensione purtroppo si scioglie in un brutto episodio a fin gara: uno spettatore scende in campo e spintona Arrighetti durante il saluto sotto rete, si accende un parapiglia con Parisi e il dg Aldera finché l’intruso non viene allontanato.
LE INTERVISTE
Unendo Yamamay Busto Arsizio-Imoco Conegliano 0-3 (21-25, 13-25, 18-25)
Busto A.: Faucette 3, Grbac 1, Brinker 8, Taborelli ne, Leonardi (L), Marcon 11, Bauer 6, Kozuch 6, Lombardo 1, Arrighetti 3, Caracuta, Bisconti. All. Parisi.
Conegliano: Agostinetto ne, Maruotti ne, Fiorin 11, Daminato (L), Camera 1, Zanotto, Rossetto (L), Calloni 10, Nikolova 17, Crozzolin, Barcellini 14, Barazza 7. All. Gaspari.
Arbitri: Nico Castagna e Luca Sobrero.
Note: Spettatori 3809. Busto: battute vincenti 4, battute sbagliate 3, attacco 29%, ricezione 79%-66%, muri 3, errori 15. Conegliano: battute vincenti 0, battute sbagliate 6, attacco 48%, ricezione 82%-55%, muri 15, errori 13.
I PLAYOFF SCUDETTO
Semifinali
Unendo Yamamay Busto Arsizio-Imoco Conegliano 3-0, 1-3, 0-3
Rebecchi Nordmeccanica Piacenza-Foppapedretti Bergamo 3-2, 3-0
Finale
Imoco Conegliano-Rebecchi Nordmeccanica Piacenza gara 1 dom 5/5 (a Treviso); gara 2 mar 7/5 (a Piacenza); gara 3 gio 9/5 (a Piacenza); eventuale gara 4 sab 11/5 (a Treviso); eventuale gara 5 mer 15/5 (a Piacenza).
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