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Camping sequestrato: “Ancora 6 mesi per chi ripristina l’area”
Parla il procuratore capo Maurizio Grigo. Il sequestro dell'area va avanti, ma c'è un porgramma per chi avvierà i lavori di ripristino ambientale. E anche per chi ha gravi problemi
La procura della repubblica precisa i termini del sequestro al campeggio Sette Laghi di Azzate. Per sgomberare il campo da ogni speculazione, il procuratore Maurizio Grigo (foto) ha emesso un comunicato in cui spiega quali siano i termini della vicenda. Il testo integrale ve lo proponiamo di seguito, ma intanto nella nota la procura conferma che vi sarà una proroga allo sgombero, ma solo a certe condizioni. Il dottor Grigo ricorda che sono 72 a oggi i residenti autorizzati a rimanere nel campeggio (in 54 piazzole) e che si trova sempre sotto sequestro preventivo (confermato anche dal tribunale del riesame e dalla cassazione).
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LA CONDANNA PER LOTTIZZAZIONE ABUSIVA
L’OMICIDIO
Il custode giudiziario è stato incaricato di ricevere i programmi di riduzione del danno ambientale e di ripristino dei luoghi mentre il comune dovrà fare un censimento delle situazioni di disagio. Il nulla osta sarà fornito alle persone che risulteranno aver prodotto un programma di riduzione del danno ambientale o ripristino dei luoghi, confermato dal comune e ritenuto congruo». Saranno autorizzate a rimanere anche quelle «in condizioni di effettivo e particolare disagio». Per un periodo «comunque non inferiore ai sei mesi». Chi invece non produrrà alcun programma di riduzione del danno ambientale o di ripristino dei luoghi dovrà allontanarsi, poiché la sua presenza in loco non sarebbe compatibile con le finalità del sequestro.
Il procuratore Grigo ha voluto così rispondere a chi afferma che gli abitanti del camPeggio Sette Laghi siano stati colpiti arbitrariamente e a chi afferma altresì che si sia voluta affossare un’esperienza positiva. La procura ribadisce i passaggi della vicenda giudiziaria e con questo indirettamnete ribadisce che è stata costretta a intervenire perché, in quell’area, la permanenza di abitazioni in quelle forme era illegale.
LEGGI IL COMUNICATO COMPLETO
PROCURA DELLA REPUBBLICA DI VARESE
COMUNICATO STAMPA
Con riferimento al Procedimento Penale appena definito in 1° grado con sentenza del Tribunale di
Varese e concernente la nota vicenda dell’area prospiciente il lago di Varese, in Azzate, di proprietà
della società “I SETTE LAGHI S.p.a.”, con particolare riguardo agli interventi di competenza della
Procura della Repubblica in esecuzione del decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. di
Varese, confermato dal Tribunale del Riesame e della Corte di Cassazione, per consentire la corretta
informazione dell’opinione pubblica, anche a prescindere dalle comunicazioni rituali indirizzate
ai destinatari dei provvedimenti amministrativi e dell’Autorità Giudiziaria, si ritiene di precisare
– a seguito del decreto di sequestro preventivo, già nel settembre 2012, sono stati autorizzati a
permanere transitoriamente nell’area in sequestro, tutte le persone ed i rispettivi nuclei familiari
stabilmente residenti nell’area stessa o in particolari condizioni di disagio sociale, economico o
sanitario, a condizione che gli stessi presentassero una richiesta formale ed un impegno scritto
alla riduzione del danno ambientale, anche parziale, o al ripristino dei luoghi, in termini da
concordare in futuro ed in concreto con il Comune di Azzate;
– per consentire la redazione del programma di riduzione del danno ambientale o ripristino dei
luoghi, con provvedimento del 15 dicembre 2012, agli interessati è stato concesso un termine di sei (6) mesi, scadenti il 30 giugno 2013.
– ad oggi, le persone autorizzate alla permanenza transitoria, per i motivi indicati (cioè, si
ripete, che hanno richiesto di permanere transitoriamente nell’area in sequestro perché ivi
stabilmente residenti e privi di altre soluzioni abitative o in condizioni di particolare disagio
e che si sono impegnate a ridurre od eliminare il danno ambientale), sono 72 , che occupano
– il Custode Giudiziario è incaricato di ricevere i programmi di riduzione del danno ambientale
o ripristino dei luoghi, su modulistica uniforme da lungo tempo distribuita, spiegata e
pubblicizzata e che dovrà essere assentita e confermata, dal punto di vista tecnico, dal Comune
– lo stesso Comune di Azzate è stato incaricato di svolgere una ulteriore e più approfondita
istruttoria amministrativa, per verificare quali siano le persone in condizioni di attuale ed
effettiva difficoltà sociale, personale, economica e sanitaria, anche indipendentemente dalla
produzione di programma per la riduzione del danno ambientale o ripristino dei luoghi ed
allo scopo di segnalare, da un lato, tali nominativi all’Autorità Giudiziaria e, dall’altro, di
individuare, in autonomia e nella competenza, soluzioni abitative alternative a cura e spese
dello stesso Comune;
– le persone che risulteranno aver prodotto un programma di riduzione del danno ambientale
o ripristino dei luoghi, confermato dal Comune e ritenuto congruo, nonché le persone
che saranno segnalate, a seguito di istruttoria amministrativa, in condizioni di effettivo e
particolare disagio – anche indipendentemente dalla produzione del programma – saranno
senz’altro autorizzate a permanere nell’area in sequestro, per altro periodo comunque non
inferiore ai sei (6) mesi;
– il Comune di Azzate si è riservato autonome iniziative per collocare, comunque, a proprie
spese, in altra abitazione idonea, le persone in condizioni di effettiva necessità ed ovviamente
– le persone che, invece, già autorizzate alla permanenza temporanea e nonostante l’impegno
generico già assunto nel settembre 2012, non intenderanno in alcun modo produrre un
programma di riduzione del danno ambientale, neppure parziale, o ripristino dei luoghi, e che
non si troveranno – ad esito dell’istruttoria amministrativa compiuta (salve ulteriori possibili
verifiche dell’Autorità Giudiziaria) – in condizioni di particolare disagio (in quest’ultimo caso
anche indipendentemente dalla produzione del programma), dovranno allontanarsi dall’area,
in quanto la loro permanenza non sarebbe in alcun modo compatibile con le finalità del
sequestro preventivo e con le prescrizioni connesse allo stesso, così come per Legge ed in virtù
delle disposizioni ripetutamente impartite dal Giudice, né vi sarebbe alcuna giustificazione
bilanciabile con la tutela dei bisogni primari a protezione costituzionale.
Il comunicato stampa viene diramato per il tramite della Polizia Giudiziaria.
IL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
Dr. GRIGO Maurizio
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