Cronaca di una giornata folle: il naufragio del basket italiano
Dalle squalifiche contro Siena alla beffa: Brown e Hackett giocheranno senza multe, Polonara e Banks stangati con 6mila euro. Ancora in sospeso il ricorso di Varese, ma le speranze sono poche
É quasi imbarazzante scrivere, al termine di una giornata pazzesca, quanto è accaduto nel mondo del basket italiano alla vigilia di gara 6 tra Montepaschi e Cimberio, che si sfideranno al PalaEstra mercoledì sera dalle 20,10. Una giornata che, se rimarranno così le cose, verrà ricordata a lungo come una pagina nera del mondo dei canestri che già non brilla per organizzazione o precisione e che lascia tanto amaro in bocca ai tifosi, non solo di fede biancorossa.
A farla franca è Siena, che con un colpo di spugna passa dall’avere due titolari – Brown e Hackett – in meno all’essere al completo senza neppure spendere un euro, con la Cimberio che al contrario dovrà pagare a caro prezzo (6mila euro) la presenza in campo di Banks (foto in alto) e Polonara che per tutto il campionato hanno rigato dritto. Uno stravolgimento della logica (appello ai giuristi: in quali sistemi il recidivo viene graziato e chi è alla prima infrazione bastonato?) che ha reso furibondo il popolo varesino, già alle prese con arbitraggi contestati e con l’infortunio di Bryant Dunston che tiene tutti con il fiato sospeso.
LA ZUFFA – Il naufragio inizia subito dopo la vittoria della Cimberio in gara 5 (71-67) con un accenno di rissa tra Banks e Brown, subito placcati da dirigenti e compagni, anche se nella baruffa vengono coinvolti pure Polonara da una parte e Hackett dall’altra (GUARDA IL VIDEO). Cose che possono accadere soprattutto quando si gioca una serie di partite così serrata e farcita di sfide personali e di squadra all’ultimo respiro. La cosa potrebbe finire lì, senza particolari provvedimenti, e invece…
LA SQUALIFICA – E invece nella tarda mattinata ecco la comunicazione del giudice sportivo. I quattro giocatori coinvolti vengono tutti squalificati e la sanzione – si legge – viene commutata in multa: 3mila euro a testa. Una prassi che non convince mai tifosi e club, che vedono in questi casi un modo per fare soldi facili da parte della Fip, ma tant’è.
LA SCOPERTA – Nel primo pomeriggio però la valanga inizia a rotolare. Siena non fiata, Varese fa i controlli di prassi e anche molti tifosi ricordano che Hackett aveva già usufruito della “condizionale” (il pagamento della squalifica) che si può applicare una sola volta in stagione. L’azzurro era stato fermato ad aprile dopo una polemica pesante contro una terna arbitrale via Twitter, caso che aveva fatto scuola. Le verifiche però hanno fatto emergere che anche Brown (foto) si trovava nella medesima situazione per un “cartellino rosso” (virtuale, nel basket non esiste) rimediato al termine della gara con Milano a inizio marzo.
CORREZIONE E RICORSO – Ecco quindi che la Federazione è costretta a correggere la prima comunicazione. I quattro giocatori restano squalificati ma, mentre per Banks e Polonara si può pagare la multa, per Brown e Hackett scatta il turno di stop. Banchi, coach Montepaschi, si trova così improvvisamente senza play e guardia titolari, i due uomini chiave del proprio schieramento. Entro un’ora dalla comunicazione FIP, come da regolamento, parte il ricorso della Mens Sana.
LA RETROMARCIA – In un primo momento le voci parlano di ricorso respinto, come logica vorrebbe. E invece, verso le 20,30, ecco il dietro-front: i due esterni senesi vengono solo deplorati (condizione meno grave della squalifica) e così, secondo il giudice sportivo, possono regolarmente scendere in campo per Gara 6.
IL DANNO E LA BEFFA – Mentre i tifosi di Varese, ma anche tanti appassionati in giro per l’Italia, protestano attraverso social network e forum di discussione, si profila una situazione paradossale. I varesini, “incensurati”, potranno giocare al caro prezzo di 6mila euro mentre i senesi, recidivi, saranno sul parquet senza nemmeno un euro di multa. Cornuti e mazziati, come si suol dire.
E ORA? – L’ultima mossa della vicenda, almeno per questo pazzesco martedì, è della Pallacanestro Varese. I dirigenti si riuniscono, hanno le voci rotte dallo sconforto per questa incredibile giravolta della “giustizia sportiva” (concedeteci le virgolette…) ma decidono di avanzare un contro-ricorso. I biancorossi faranno leva su due questioni: anzitutto l’unica comunicazione ufficiale ricevuta dalla società risale all’ora di pranzo (vedi al capitolo “La scoperta”). Da lì in avanti Vescovi e compagni hanno solo potuto spulciare le decisioni sui siti di Fip e Legabasket senza vedersi recapitato alcun documento. Inoltre i dirigenti Cimberio sostengono che Siena avrebbe dovuto avanzare il ricorso dopo la prima comunicazione in cui si parlava di squalifica e non solo dopo la correzione. Squalifica era e squalifica è rimasta, al di là delle sanzioni.
Le speranze però che questa azione biancorossa venga accolta da chi deve giudicare sono però poche: il club di piazza Montegrappa ha voluto procedere per non lasciare nulla di intentato e perché vuole far valere le proprie ragioni fino in fondo. Il timore che Varese si ritrovi una porta chiusa in faccia però è forte e anche per questo bisogna aggrapparsi alle parole di coach Frank Vitucci (foto). Il tecnico ha affidato a Twitter il proprio pensiero: «Con o senza Hackett e Brown dobbiamo vincere. Poche storie». Una frase e mezza che non lascia dubbi sullo spirito con cui Varese scenderà in campo al PalaEstra, quello che può ribaltare una sentenza che rischia di essere scritta a tavolino.
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