La Nato onora il capitano La Rosa, morto in Afghanistan
Il portavoce della caserma Nato "Ugo Mara" ricorda il bersagliere scomparso in seguito all'esplosione di una granata a Farah, sabato scorso
Riceviamo e pubblichiamo una nota del tenente colonnello Stefano Sbaccanti, portavoce della caserma Nato "Ugo Mara" di Solbiate Olona, in merito alla morte del Capitano dei Bersaglieri Giuseppe La Rosa, caduto a Farah sabato 8 giugno. La salma è giunta questa mattina in Italia e domani si svolgeranno le esequie nella sua Bercellona Pozzo di Gotto, in Sicilia.
La morte di un collega ci segna dentro. Noi tutti siamo consapevoli dei rischi e avendo scelto questa vita abbiamo messo in preventivo il sacrificio per valori come lealtà, senso delle istituzioni, cameratismo, onore, fedeltà alla Patria. Nonostante ciò, quando uno di noi cade lascia un vuoto tangibile. A prescindere dalla nazionalità.E’ per queste ragioni che ogni domenica mattina al Comando della missione Isaf si tiene una cerimonia di commemorazione per tutti i caduti della settimana, che siano appartenuti a una delle 50 nazioni della Coalizione o siano stati figli dell’Afghanistan, tutti comunque accomunati dal destino di aver dato la vita affinché questo martoriato Paese possa avere un futuro migliore.
Al memorial service di stamattina noi italiani avevamo un motivo in più: salutare e onorare il Capitano dei Bersaglieri Giuseppe La Rosa, caduto a Farah nell’adempimento del dovere. Il momento è stato molto sentito e la cornamusa suonata da un soldato del contingente inglese ha aggiunto una nota musicale alle parole di cordoglio pronunciate dal cappellano americano Jesse Staunton, cui spetta il compito di officiare questa triste cerimonia domenicale.
A turno, i nomi dei caduti vengono scanditi da un rappresentante nazionale. Pronunciare quello di Giuseppe è spettato al Colonnello dei Bersaglieri Cosimo Orlando. Il Tricolore sullo sfondo ad abbracciare idealmente tutti i presenti.
Benché sia successo solo ieri, sulla morte di Giuseppe sono stati scritti tanti articoli e pronunciate tante parole. Ci piace ricordare quelle di Toni Capuozzo, grande giornalista, dotato di una straordinaria chiarezza e umanità, con cui sa andare al cuore delle cose.
“Fa male veder morire così un giovane uomo in divisa, a Farah. Della sua umanità, si capisce leggendo i commenti dei suoi amici, anche qui su FB. Delle sue scelte, basta conoscere tanti come lui, spesso dimenticati da un paese ingrato, e così miope da cercare spiegazione nei soldi della trasferta, perché non sa più bene cosa siano i valori.”
Ha ragione Toni, fa male…
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
mike su La neve in montagna continua a sciogliersi. Contro la siccità si aspetta la pioggia
Felice su La festa "techno" nei boschi di Lonate Ceppino causa proteste
Rolo su Pullman in sosta con i motori accesi, la segnalazione e la risposta di Autolinee Varesine
lenny54 su "C'è del dolo nelle modifiche al Superbonus"
Felice su Architetti, geometri, ingegneri e costruttori all'unisono: "Da Super Bonus a Super Malus"
Felice su Dentro la loggia del Battistero di San Giovanni a Varese restituita alla città









Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.